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La Corte dei Conti boccia la tassazione sui prelievi. “Gravi profili di incostituzionalità”

Creato il 18 febbraio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

“L’utilizzo dei contante ha fatto il suo tempo”, ma tassare i prelievi per scoraggiarlo solleverebbe “gravi profili di incostituzionalità”. Lo sottolinea il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri nel corso di un’audizione alla commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria.

(huffingtonpost.it)

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Tassare il prelievo in contanti solleverebbe “gravi profili di incostituzionalità”. ”Oggi non è più concepibile che si paghi in contanti per importi superiori ad un certo minimo” ha osservato il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, ciononostante “sarei molto preoccupato se venisse introdotta una tassazione sui prelievi, poiché ci sarebbero gravi profili di incostituzionalità, in quanto verrebbe introdotta surrettiziamente un’imposta pesante, non progressiva”.

Il grande problema dell’efficacia della tracciabilità dei pagamenti. Il presidente della Corte dei Conti ha poi sollevato “il grandissimo problema dell’efficacia della tracciabilità dei pagamenti”, strumento che per il momento non ha ancora portato all’erario tutti “gli effetti positivi attesi”. Un’indagine della Corte, ha detto Squitieri, “ha evidenziato che gli oneri derivanti dalla tracciabilità sono attualmente maggiori dei benefici” sia in termini di entrate per l’erario sia in termini di maggior trasparenza e quindi di aiuto alla lotta alla corruzione. Tra l’altro, puntualizza Squitieri, “bisognerebbe stabilire chi deve farsi carico dei costi della tracciabilità, sembra banale, ma è fondamentale fare una scelta che è tutta politica” ha detto, aggiungendo che “forse dovrebbe essere lo Stato più che le banche” a sostenerli. (AGI)


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