Non sono certo qui per offrirvi una recensione completa, con tanto di diretta su Twitter, de La cosa più bella, serata di Rai 1 durante la quale Roberto Benigni ha cercato di spiegarci la storia e i 12 principi fondamentali della nostra costituzione.
In realtà sono qui solo per dire una cosa molto semplice: ebbene, sarei disposto a pagare anche dieci volte il valore del canone Rai pur di potermi godere un po' più spesso serate del genere. Qui lo dico e lo ripeto, e penso di aver risposto a quelli che già si lamentano del compenso percepito da Roberto.
Il giorno dopo, oggi, rimane solo il fatto che Benigni nei suoi discorsi ha toccato un po' tutti, quindi è normale che, sia da una parte che dall'altra, in queste ore si stiano levando voci di sdegno.
Quando la gente imparerà a togliersi le fette di prosciutto dalle orecchie e a ragionare per qualche minuto prima di sparare la sua - pur avendone tutto diritto - forse impareremo a farci fregare di meno. E qui, una nota speciale per tutti i comunistelli in ascolto: quando ha equiparato nazismo a comunismo, non parlava di ideologia comunista, ma del comunismo messo in atto da Stalin (e lo ha anche specificato). Bastava ascoltare.
Una piccola critica a Roberto però devo farla: purtroppo, quando ha affermato che in Europa non c'è una guerra da una sessantina di anni, si è dimenticato di citare le gravissime crisi nei Balcani. Forse sarebbe stato bene ricordarle. Senza poi dimenticare il momento in cui, tra i padri fondatori, ha citato Giorgio La Malfa anziché il padre Ugo La Malfa (piccolo lapsus, eh?!).
Dopo questa piccola constatazione, mi preme solo di mettere qualche puntino sulle i.
Tra i 12 principi fondamentali della Costituzione Italiana ce n'è uno - senza ovviamente nulla togliere a tutti gli altri - che mi interessa in particolare. Lo cito:
art. 9: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Solo qualche parole per tutti quegli idioti, così beceri e nerd nel profondo da essere convinti che per campare al giorno d'oggi serva solo essere capaci di stare davanti a un computer. Certo, serve anche quello, ma la poesia, la prosa e la storia servono all'uomo per sentirsi vivo per quello che è: una creatura fatta di passioni, sentimenti e memoria. La cultura serve per procedere verso la costruzione di un futuro migliore e deve farlo assieme alla tecnologia; né dietro né contro a essa (e viceversa). Non dimentichiamocelo.
A presto!
E.