La cospicua eredità di Longines

Creato il 16 agosto 2012 da Cannoletta

Come tutti possiamo bene immaginare, l’eredità più ingente di cui Longines possa disporre, preziosa ancor più che il denaro, è la sua grande tradizione.

Longines Heritage L2.781.4.13.2, equipaggiato dal calibro L688

La maison dalla clessidra alata condivide il proprio passato anche grazie a splendide ri-edizioni, che si trasformano immediatamente in altrettanti orologi ambitissimi dai collezionisti e perciò grandi best sellers.

Sono ormai 35, allo stato attuale, i modelli che compongono la linea Heritage, la collezione che comprende tutti i grandi orologi del favoloso passato di Longines.

Tutti affascinanti, questi segnatempo che hanno fatto epoca, rinnovano il gusto e l’attitudine all’eleganza della casa di Saint-Imier.

L’ultima occasione è stata data da 180° anniversario della nascita di Longines, che ricorre proprio quest’anno.

I modelli proposti a Basilea 2012, ma anche successivamente, iniziato solo ora ad apparire nelle vetrine dei concessionari, segno di evidenti problemi di consegna dovuti alle molte richieste e alle prenotazioni che i più veloci tra i collezionisti hanno effettuato già nei mesi scorsi.

Prendiamo oggi in considerazione un’ulteriore versione del Crono-Tachy-Telemetro, un modello che ha costituito per decenni la più ambita delle complicazioni dell’Orologeria classica, nel momento storico e pionieristico della sua espansione.

Longines, durante gli anni ruggenti, costituiva, grazie proprio a queste modellerie, uno status-symbol e sicuramente quanto di più trendy esistesse all’epoca.

Nulla di strano, perciò, che i modelli con cronografo, ovviamente non automatico, e con l’aggiunta sul quadrante delle indicazioni relative al tachimetro, nonchè, nei modelli più sofisticati anche del telemetro, si sprecassero.

Il risultato, cercato e voluto ad ogni costo, era quello di ottenere un aspetto fieramente avveniristico, proprio in virtù delle tacche corrispondenti alle varie letture.

Ai nostri giorni, gli stessi modelli assumono un fascino d’altri tempi, e vengono riproposti proprio in coincidenza di una ventata di gusto retrò, che fa ammirare il vintage come patrimonio di cultura, ricco di vena nostalgica e romantica, stranamente ma efficacemente assimilata anche dalle giovani generazioni.

Scendiamo quindi nel particolare di questo Longines L2.781.4.13.2.

Rispetto al “fratello” L2.780.4.71.8, presentato qualche giorno addietro su questo stesso blog, questa referenza si rivolge ad un pubblico dai gusti più classici, nonostante il riferimento storico sia più recente.

La razionalizzazione degli index relativi a tachimetro e telemetro, entrambi posti a contorno del quadrante, è una soluzione successiva rispetto alla suggestiva spirale al centro.

Lo stile estetico che ne deriva è quello dell’orologio molto sobrio, e tecnico, che elargisce un’infinità di dati, al tempo sorprendenti per chi non conosceva l’evoluzione dei maggiori brand.

Il cronografo non presentava molte novità, neppure riguardo la forma dei pulsanti, ormai stabilizzati su quella rettangolare.

Anche la posizione dei contatori è quella tradizionale, con quelli dei secondi continui a ore “9″, e quelli cronografici di ore e minuti, posizionati rispettivamente in corrispondenza di ore “6″ e “3″.

La ri-edizione, naturalmente in serie limitata, si avvale di un movimento meccanico cronografico a carica automatica, e precisamente del glorioso L688, con un’oscillazione a 28.800 alternanze orarie e con una riserva di carica di 54 ore, quindi ben superiore a quella ottenuta con i calibri dell’epoca, che, con carica manuale, raggiungevano le 36 ore.

Le lancette sono finemente bluettate, e come tradizione, i numeri arabi sul quadrante sono dipinti in nero.

Molto chiare le indicazioni: sulla carrure, e dipinti in blu, osserviamo i dati telemetrici relativi al calcolo su m. 1.000.

Per rendere ancor più agevole e accurata la lettura del telemetro, è prevista una scala in rosso che calcola la distanza con base m. 100.

Tra le due, in nero e espresso con una scala di tipo chemin de fer (come quella dei tre contatori e dei minuti continui), abbiamo il dato relativo alla velocità oraria.

Il vetro, trattato in anti-riflesso nella parte inferiore, è in zaffiro anti-graffio.

La dimensione della cassa è classicissima, con i fatidici e comodissimi mm. 41, e, nonostante il fondello a vista, l’impermeabilità raggiunge le tre atmosfere, più che sufficienti per indossare con estrema serenità questo orologio, che non pretende certo di raggiungere le … profondità del Nautilus.

Al momento, come già anticipato, la consegna è molto rallentata, ma a cadenza imprevedibile si potrebbe anche avere la fortuna di averlo in pochi giorni o immediatamente, vale la pena tentare chiedendo informazioni.


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