La Costituzione non si tocca. Ecco perché.

Creato il 03 giugno 2013 da Laperonza

Secondo me (e non solo, anche secondo diversi illustri giuristi) la Costituzione Italiana, così com’è, è una delle Carte migliori al mondo. Premesso ciò, in linea di principio, il semipresidenzialismo non mi dispiacerebbe. Garantisce governabilità e stabilità e sicuramente da modo a chi governa di governare sul serio. Solo che siamo in Italia, terra incline all’adorazione del capo, al culto della persona, all’uomo forte, al fascismo. Basti guardare il rapporto che c’è tra base e leadership nel Pdl o nel Movimento 5 Stelle, ma anche in certi Bersaniani che, scommetto, dicono una preghierina a san Pierluigi tutte le sere prima di coricarsi. Ce l’abbiamo nel dna noi Italiani il fascismo, c’è poco da fare. Per questo l’idea di dare troppo potere a un uomo solo mi mette i brividi.

Possiamo anche ragionare sulle priorità effettive del Popolo Italiano che oggi ha bisogno di lavoro, di supporto, di uno stato sociale che funzioni. Certamente la necessità dell’elezione diretta del Presidente della Repubblica non mi sembra così sentita, specie dai cassintegrati o dagli esodati o da quel mare di disoccupati che sta crescendo di ora in ora.

Possiamo inoltre pensare che, una classe politica che non sia stata in grado in vent’anni di risolvere la questione del conflitto di interessi difficilmente potrà avere la serenità per riformare seriamente la Costituzione in un senso o nell’altro. E, diciamolo pure, forse mancano anche le capacità, le qualità umane, culturali e intellettuali per mettere mano ad una Carta scritta da gente come Alcide De Gasperi, Giuseppe Saragat, Giovanni Conti. La statura è differente, molto.

Vorrei però fare un semplice calcolo matematico: il Parlamento attualmente in carica ha ricevuto il voto del 75,20% degli Italiani. La maggioranza che ci governa accumula come coalizione una maggioranza del 58.86% al Senato e del 55.28 alla Camera che, in virtù dell’affluenza alle urne, significa che rappresenta il 44.26% degli Italiani al Senato e il 41.57% alla Camera. Sono minoritari rispetto al totale degli aventi diritto al voto. Una riforma costituzionale portata avanti dalla maggioranza sarebbe una riforma fatta da una minoranza. Quindi i rappresentanti politici di bassa qualità di una minoranza elettorale riformerebbero la Costituzione Italiana. Io dico che non si devono permettere nemmeno di pensarlo.

Luca Craia


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