La Cottura A Bagno Maria

Da Damgas @incucinablog

Senz’altro tutti conoscete questo particolare procedimento che consiste nel  ” tener in caldo” , riscaldare o cuocere alimenti posti in un recipiente che a sua volta viene inserito all’interno di un’altro di dimensioni maggiori riempiendo l’intercapedine che si viene a formare con dell’acqua e mettendo il tutto a contatto con la fonte di calore.

Si tratta di un metodo non particolarmente usuale, ma in auge da tempi immemorabili ed  utilizzato tutt’oggi per quei prodotti che richiedono una cottura più delicata ed un maggiore controllo della temperatura, come ad esempio creme o flan. Ma come nasce questo procedimento? e Da dove viene questo nome?

Sull’invenzione del bagnomaria ci sono parere discordanti, alcuni la attribui scono a Maria, detta anche Miariam  sorella di Mosè e Aronne, figura leggendaria dell’alchimia mentre altri ad un’alchimista dell’alto medioevo che guarda caso si chiamava Maria . La versione più accreditata è tuttavia la prima, tramandata da un autore del IV secolo Zosimo di Panopolis, secondo cui, Maria la Giudea avrebbe sperimentato il metodo del bagno in acqua (Balneum Mariae per imitare le condizioni naturali e riscaldare lentamente miscele di varie sostanze (elisir) e produrre in questo modo oro o altri metalli preziosi.

Insomma questa è, almeno leggendariamente la storia di questo strano procedimento, tanto antico quanto attuale; col tempo sono poi stati inventati anche pentolini dalle particolari caratteristiche particolarmente adatti alle preparazioni a bagnomaria, tuttavia pur non possedendoli è possibile arrangiarsi con ottimi risultati anche con ciò che si ha in casa. Attualmente poi questo tipo di cottura viene fatta, la dove si anno ricette che non richiedano particolari mescolamenti anche in forno, utilizzando una teglia con acqua nella quale vengo messi ad esempio gli stampini contenenti flan budini e quant’altro.