La Cottura Sottovuoto

Da Damgas @incucinablog

Uno dei metodi di cottura che vanno per la maggiore nella grande ristorazione oggi giorno è appunto la cottura sottovuoto.

Tecnica che permette (a patto di seguire alcuni semplici accorgimenti ) di migliorare le caratteristiche organolettiche, il potere nutriente e la conservabilità dei cibi trattati. Un tempo era impensabile poter applicare questo tipo di cottura alle cucine domestiche ma oggi, con la diffusione di apparecchi per il sottovuoto sufficientemente evoluti, se pur con molta diffidenza sta cominciando a far capolino anche nelle famiglie.

La cottura sottovuoto fu introdotta da Rumford nel 1799 e  permette di cuocere gli alimenti più lentamente e a temperature inferiori ai 100 °c conservando fino al 25% di liquidi in più rispetto alle tradizionali cotture. Questo permette di avere cibi più nutrienti, gustosi e morbidi e non da meno consente una resa maggiore in quanto il peso dell’alimento viene ridotto in media del 6% in meno rispetto ad una cottura tradizionale.

Ecco come procedere:

Ponete l’alimento in questione all’interno dell’apposito sacchetto e conditelo a piacere con sale aromi ecc.. sigillate il tutto e  portatelo a cottura immerso in acqua in ebollizione o, nel caso di alimenti teneri e di piccole dimensioni a vapore

Accorgimenti da seguire:

E’ bene prestare la massima attenzione nella scelta delle materie prime ed all’igiene in quanto in ambiente sottovuoto alcuni batteri dannosi possono essere molto prolifici; fare attenzione che l’estremità del sacchetto sia ben pulita in quanto se non lo fosse ciò potrebbe compromettere la riuscita della saldatura. In oltre bisogna prestare attenzione a che la cottura non avvenga al disotto dei 60°c , soglia sotto la quale comincia la distribuzione di microrganismi dannosi.

Il cibo così trattato e raffreddato il più velocemente possibile può essere conservato  mediamente per alcune settimane in frigorifero a temperature che vanno da 1 a 4°c o alcuni mesi in congelatore a temperature che si aggirano attorno ai -18°c. Per poter abbassare rapidamente la temperatura interna del prodotto se non si possiede un abbattitore di temperatura è possibile usare metodi più rudimentali come ad esempio l’immersione in una baccinella d’acqua e abbondante ghiaccio. Ciò che conta è portare il più rapidamente possibile la temperatura a 4°c. Nel caso delle verdure, l’abbattimento serve anche a “fissare” i colori. Seccessivamente sarà poi sufficiente far scongelare il prodotto (nel caso sia stato congelato) ed immergerlo in acqua calda per farlo ritornare al precedente stadio di fine cottura e poterlo dunque servire.

Altra tecnica più empirica e  da non provare assolutamente in quanto molto rischiosa nel caso non si conoscano le nozioni fondamentali di igiene e chimica è quella di far marinare i cibi sottovuoto. In questo caso il risultato si ottiene prima che nel normale processo di marinatura ma non è però sempre soddisfacente in quanto i liquidi che normalmente dovrebbero venir espulsi rimangono forzatamente all’interno dell’alimento trattato fino a che non lo si libera dal sacchetto. Se quindi i prodotti interessati non sono perfettamente igienizati o se il periodo di marinatura è troppo lungosi può avere ciò può provocare un danneggiamento irreparabile del prodotto rendendolo non più commestibile