La crasi interiore della tautologia esistenziale: l’epifanica illuminazione della decomposizione
Da Nefarkafka666
All’interno del microcosmo aziendale uno dei rischi più frequenti è quello di assistere all’inopportuna glorificazione dell’elemento escrementizio inurbato nei meandri delle sinapsi di qualche dipendente.
Più che altro il contesto lavorativo fornisce a molti lo spunto per rivelare la propria scarsità esistenziale o per peggiorare e in generale si può affermare che l’azienda è una centrale di compostaggio umana: se non sei una merda lo diventi e se lo se già peggiori.
Prendete un operatore valido e corretto e riconoscetegli stima e considerazione dandogli l’incarico di affiancare un neo assunto. Stando alla logica il dipendente dovrebbe sentirsi gratificato perché i suoi meriti vengono riconosciuti, magari non economicamente, ma si tratta di una attestazione oggettiva che dovrebbe dare piacere, soddisfazione, motivazione ulteriore.
Al contrario. L’umiltà cessa di dare segni di vita e l’arroganza si presenta imperiosa come una duchessa austriaca ad un ballo delle debuttanti. Gli sguardi di superiorità ed il sopracciglio tortile palesano inesorabili il disprezzo malcelato per l’umanità circostante: nessuno sa fare un cablaggio meccanico dei conduttori meglio di lui.
Emergono acredini sopite, rivalse pasciute al desco del fiele, veleni sottaciuti per anni.
L’azienda come laboratorio antropologico rivela e disvela quanto possano essere profonde le fosse di abiezione in cui si può precipitare.
E pensare che del lavoro c’è bisogno e che tutti hanno bisogno di qualcosa. Non è dunque possibile lavorare con garbo, rispetto e correttezza? Deve per forza prevalere l’atteggiamento scorretto, la voce maligna fatta pervenire all’orecchio del capo reparto, l’informazione sbagliata detta appositamente per indurre all’errore?
Purtroppo sì.
Il sistema premiante di risulta gratifica queste meschinità perché danno visibilità e credito spendibili per una eventuale promozione. È la via più semplice e rapida… ed in azienda tutto ciò che è semplice e rapido è buono. Se poi bisogna gettare nel cesso un po’ di etica non c’è problema… purché non si intasino i tubi…