La creatività contagiosa delle mamme: come cambia?

Da Caffenero

Quest’estate mi è capitato di leggere un commento in rete in cui si diceva di non continuare a offrire spunti di attività ai bambini, ma di lasciarli liberi di sperimentare. Ci ho riflettuto a lungo. E’ una osservazione che riporta alla domanda frequente: si può insegnare la creatività? Inoltre, come si muove la creatività delle mamme? su cosa si concentra? cambia con la crescita dei figli?

Come spesso accade quando ho in mente un pensiero, trovo la risposta guardando i miei bambini. Non perché siano l’oracolo o la sfera di cristallo, più semplicemente perché a volte basta imparare a osservare. Così in uno dei tanti pomeriggi in cui mi chiedevo se proporre io qualche attività o mettere semplicemente davanti il materiale, ho deciso di fare sciopero. Sì, ho proprio deciso di non fare niente e stare a guardare come se la cavavano da soli. Dopo un po’ di musi lunghi perché loro vivono di nuove idee come le scimmiette di noccioline, si sono divisi e hanno inventato qualcosa da soli. Il grande ha preso un libro di storia, un cartoncino abbastanza resistente da poter essere piegato a metà e ci ha dipinto sopra lo scenario di un vulcano per giocare con i dinosauri. Il piccolo ha preso un foglio di carta, nastro adesivo, forbici e ha realizzato un aeroplanino.

Il critico internauta potrebbe dirmi: “Hai visto? Se li lasci da soli inventano liberamente!” Peccato che il ragionamento cigoli se osserviamo cosa hanno usato: carta e libri di storia, esattamente come hanno già fatto con me molte altre volte. Hanno ripescato tecniche apprese e le hanno adattate alla loro fantasia. Non hanno scelto il tessuto, ad esempio, infatti noi non lo utilizziamo quasi mai. Mi viene in mente Rodari: in uno dei suoi libri ha scritto che alla fantasia va fatto vedere un esempio (per questo lui ha scritto la “Grammatica della fantasia” altrimenti bastava saper scrivere, non servivano idee).

Sono arrivata alla conclusione che la creatività si contagia come nel gioco del telefono senza fili: vedi un lavoro creativo, lo analizzi, lo rielabori e quando provi a riprodurlo diventa un’altra cosa tutta tua.

Da quando sono mamma la creatività è cambiata. Sono passata dal corredino personalizzato, ai giochi fai da te, alle attività creative per trasformare la scuola in un gioco. Quando i bambini diventeranno autonomi in questo, io cosa farò? Ecco, mi servono altre idee, altri esempi da mostrare loro e tecniche nuove da trasmettere. Forse mi dedicherò alla decorazione dei mobili che mi piace tanto, o forse tornerò ai lavori di cucito pensando a personalizzare la casa invece del corredino.

Cercando idee, nuove tecniche e altri modi per dedicarmi alla creatività, sabato 23 novembre sarò al Mammacheblog Creativo, un evento organizzato da Fattore Mamma nella storica Fonderia Napoleonica Eugenia di Milano. Ho già partecipato alle edizioni primaverili in cui si è parlato di blog, dell’essere mamme, di bambini, di educazione digitale. E’ la prima edizione dedicata alla creatività. Saranno presenti molte professioniste del mondo “craft”, che spiegheranno le chiavi del loro successo e terranno corsi tematici. Uncinetto, feltro, cucina, fotografia, non vedo l’ora! Se vi può interessare, il programma completo è qui.


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