La cricca che avvolge il ministro saverio romano

Creato il 13 settembre 2011 da Madyur

La Procura di Palermo lo accusa di aver favorito la mafia, quindi il ministro Saverio Romano si trova a fronteggiare una nuova ondata di accuse. E’ così che il responsabile che salvò Berlusconi , da sei mesi ministro delle Politiche Agricole , ha creato una macchina del consumo perfetta , un esercito di fedelissimi , pronti a difenderlo e raccogliere voti.

Nello staff di Romano convivono avvocati, ex parlamentari , consulenti, magistrati contabili e amministrativi , manager in pensione e grand commis dei serbatoi elettorali siciliani. A capo del gabinetto ministeriale c’è Antonello Colosimo , magistrato della Corte dei Conti. Spedito in giro per alleviare la crisi e pontificare le strategie dell’Italia. IL gip Rosario Lupo , nell’ordinanza sul sistema della cricca dei grandi eventi , parlava dei suoi rapporti poco chiari con l’imprenditore Francesco Piscicelli.

Alla corte di Romano c’è un altro magistrato il casertano Salvatore Mezzacapo , consigliere del Tar nel Lazio. Piccole scorie sul suo curriculum , per un concorso al Tar del Lazio che ha vinto stravincere la moglie.

Il cuore nevralgico della macchina politica del ministero è nelle mani di Mimmo Di Carlo , ricompensato dopo una vita al fianco di Romano : capo della segreteria particolare del ministro , consigliere di amministrazione della Gesap , società che gestisce lo scal palermitano e pure componente direttivo del Consorzio Asi di Palermo.

Il nome del segretario di Romano appare negli atti del processo alle Talpe nella Dda , proprio il procedimento che ha visto la condanna definitiva di Cuffaro. Chiamato a deporre dalla difesa dell’imprenditore della Sanità Aiello (Condannato per mafia e ritenuto un prestanome di Provenzano) , Di Carlo ha dovuto ammettere di avere pressato sul manager delle cliniche per far assumere il genero di Pietro Calco , boss mafioso “Non sapevo che avesse questa parentela” si è difeso.

Altro siciliano alla corte di Romano è Giovanni Randazzo . Ricopre la funzione di capo della segreteria tecnica del ministero. Il suo nome è stato tirato in ballo da Francesco Campanella , politico pentito di Villabate . Romano ha anche recuperato Felice Crosta , l’uomo della pensione d’oro. Crosta percepisce 1500 euro al giorno di pensione , e si occupa di consulenze giuridiche.

Reclutato anche Antonino Giaimo . In Sicilia si è occupato di fondi europei e programmazione. Anche lui ha il doppio incarico. E’ nella lista dei legali che si occupano di contenzioso per il Consorzio Asi di Palermo. Un esperto di legge è Tito Varrone, è stato a fianco della Gelmini durante la contestata riforma scolastica. L’architetto marsalese Attilio Tripodi è responsabile del servizio di controllo interno del ministero ed è socio di Calogero Mannino : insieme gestiscono la cantina vinicola Abraxas a Pantelleria.

Scorrendo i consulenti di Romano si notano ex deputati della Prima Repubblica. A occuparsi dell’Expo 15 , Romano ha chiamato Gianantonio Arnoldi . Anche lui cresciuto nella Democrazia Cristiana . Eletto alla Camera dei Deputati alle politiche nel 2001 nelle file di Forza Italia , nel 2008 lascia il partito del Premier per finire nell’Udc.

Incurante del problema del paese, un fiume di denaro è partito dagli uffici del Ministero per foraggiare di tutto e di più. Oltre 43 milioni sono destinati alla promozione del vino e del made in Italy , 3 milioni per la bontà dell’olio di oliva , e via dicendo.

Intanto saranno spesi soldi dello Stato per promuovere eventi e sagre , mostre per gli appuntamenti. Tutti targati Saverio Romano. Si passa dalla pluricentenaria festa del Bue Grasso di Moncalvo in provincia di Asti , al castrato piemontese, alla fiera del tartufo , alla rassegna “Ragusani nel mondo”.


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