Roma è una città appassionante, non le manca niente di ciò che una capitale deve avere.
Anni fa ho letto di un posto lontano dai circuiti turistici, ma da poco ho potuto comprovare che è sempe più difficile trovare un luogo vergine, soprattutto in una delle città più visitate del mondo come Roma.
Mi sto riferendo alla cripta dei monaci cappuccino, situate in Via Veneto 27. Se arrivi un po’ dopo l’ora di apertura, potrai vedere che non ci sta nessun turista in più nei pochi buchi liberi che restano nei corridoi stretti da cui si osservano le 6 cripte attraversandole consecutivamente. E mentre si intoppa con una gran collezione di ossa. Tra le altre: tibie, femori, crani, pelvis eccetera. Senza dubbio si tratta di un esempio d’arte barocca eterodossa. Si pensa che qui giacciano circa 3700 defunti, la maggior parte dei quali monaci dell’ordine cappuccino. Secono la fantasia o la leggenda (per mancanza di documenti), si crede che alla fine del secolo XVIII, alcuni cappuccini perseguitati dovettero rifugiarsi a Roma, per non dover rinunciare alla propria fede o alla vita. Nascosti ed annoiati in questo luogo che era già un cimitero osseo, uno di loro decise di mettere ordine a tutto quell’ammasso di ossa, creando quello che vediamo al giorno d’oggi. Nel caso in cui sia vera questa ipotesi, tra le ossa che vediamo quando camminiamo lungo i 30 metri della galleria, dovremmo incontrare quelle dell’ideatore di quest’opera.
La prima cripta che troviamo è quella della risurrezione, chiamata così per il quadro della risurrezione di Lazzaro che si vede di fronte. E tutt’intorno: crani, femori e tibie.
Dai tetti del corridoio pendono lampadari a forma di stella e rosoni a 10 punte. Evidentemente tutto fatto di ossa.
La seconda cripta è la cripta per la messa. È l’unica dove non ci sono resti di defunti perché era riservata per la messa.
La seguente è la cripta degli scheletri, in cui prevalgono gli omeri, le vertebre e le mandibole. Probabilmente per molti sarà il luogo in cui vedranno più crani messi insieme.
Nella cripta delle tibie e femori si può ammirare lo scudo francescano (il braccio mudo di Cristo e il braccio vestito di San Francesco d’Assisi) capricciosamente realizzato con le braccia di due mummie.
Alla fine c’è la cripta dei tre scheletri. Scheletri che appartennero a persone di giovane età. Perché la morte non ha età.
Questo è stato un luogo di sepoltura, riflessione e preghiera, ed oggi è visitato da ogni genere di turista, da quelli che visitano tutto quello che dicono le guide, a curiosi, religiosi, amanti del macabro, adoratori dell’anatomia, intrepidi.
Esistono solo tre posti così nel mondo, quindi senza dubbio bisogna vederlo.
Se visiti Roma, immergiti nelle sue strade e goditi un luogo peculiare come la cripta dei cappuccini, affittando appartamenti a Roma e aprofittando di una città che lascia nessuno indifferente.
Contattami