La “crisi”

Da Mriitan @MassiRiitano

Solitamente quando vado al  lavoro in auto ascolto la radio, qualche trasmissione leggera, qualche can

zone, nulla di impegnativo.

E pure, in qualsiasi trasmissione che apre i microfoni alla gente si finisce per parlare di “crisi”, di carenza di “lavoro”, di tasse sempre troppo alte, di poter di acquisto ritornato a livelli di 30 anni fa, insomma di qualcosa di veramente spiacevole.

Sembrava assurdo che in un mondo moderno come il nostro si potesse tornare indietro invece che andare avanti.

Insieme a questo si affianca una sensazione di sfiducia nelle istituzioni, in coloro che dovrebbero condurci fuori dalla crisi, coloro che dovrebbero avere idee forti e solide per far credere che un futuro ci puo’ essere, e invece oltre la semplice e sempre “buona”: diminuiremo le tasse, non c’e’ nulla.E pure la sensazione e’ quella: incertezza totale del futuro, anzi certezza che il futuro non sara’ roseo, tutti quelli con cui parla lamentano “crisi” di fatturato, lamentano che la gente non spende, che il lavoro manca. Le aziende chiudono a ritmi vorticosi, cercano strade per ridurre spese e personale, e questa sensazione di grigiore diviene sempre piu’ pressante.

Come se il problema fossero solo le tasse, come se non fossi felice di pagare le tasse se avessi dei servizi che corrispondessero a quanto ogni mese mi viene tolto dalla busta paga.

Non so se durante i periodi passati di congiuntura negativa le sensazioni fossero uguali a quello che oggi viviamo, ma di certo non e’ un bel periodo.