La crisi che uccide: muratore veneto non riesce più a pagare il mutuo e s’impicca

Creato il 06 maggio 2012 da Samalos

Federico Pierobon


VENEZIA - La crisi, l’impossibilità di arrivare a fine mese e riuscire a pagare il mutuo della casa. Ma non solo: depressione e una serie di problemi che lo assillavano. E così ha deciso di togliersi la vita impiccandosi con un cavo elettrico Federico Pierobon, artigiano- muratore di 40 anni di Martellago nel Veneziano. L'uomo nella notte tra venerdì è sabato avrebbe manifestato le proprie intenzioni suicide alla ex fidanzata con un sms per poi impiccarsi nella propria abitazione. La donna, però, aveva il cellulare spento e si sarebbe accorta di ciò che stava accadendo quando la tragedia era ormai avvenuta. Corsa con un amico nell'abitazione della vittima ha trovato il corpo e chiamato i soccorsi ma ormai per l'artigiano non c'era più nulla da fare.  L'uomo, con il rapporto sentimentale con la sua ex che aveva avuto fasi alterne, aveva manifestato da qualche tempo, ad amici e conoscenti, uno stato di disagio crescente. Da una parte i problemi personali che lo attanagliavano dall'altra la difficoltà a lavorare ai ritmi di un tempo come muratore. Tra le cause del suicidio anche il fatto che la riduzione delle entrate per la scarsità del lavoro gli avrebbero reso difficile, come si è detto,  pagare il mutuo della casa. Nel corso della giornata, è stato trovato un biglietto lasciato dal 40enne, dove indica di dare alla sua ragazza tutti gli oggetti dell’appartamento. Originario di Zelarino, Federico Pierobon abitava da alcuni anni a Martellago. Una professione come muratore a chiamata e quel lavoro che non dava più le stesse garanzie di una volta. Chi lo conosceva bene, dice che aveva il suo giro ma non più come una volta, proprio a causa della crisi economica: capitava di lavorare di più e poi di meno. Degli alti e bassi che non gli permettevano di farcela con i soldi.

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