La crisi della Spagna fa paura

Creato il 27 aprile 2012 da Candidonews @Candidonews

Leggetevi questo articolo tratto da Giornalettismo. La Spagna rischia di diventare la ‘nuova Grecia’. Migliaia di cittadini in coda agli uffici di collocamento, imprese che falliscono, banche in difficoltà, tasse ed auterità crescenti.

La situazione sembra precipitare e dopo la Spagna ci siamo noi...

Jose Manuel Garcia-Margallo, che ha dichiarato: “I dati sono terribili per tutti e per il governo… la Spagna è in una crisi dalle proporzioni enormi”. Una crisi che ovviamente non aiuta l’Unione Europea e che si rivela dannosa anche per gli altri paesi partner, come nel caso dell’Italia che in seguito alle ultime pessime notizie dalla Spagna ha faticato a piazzare gli ultimi cinque miliardi di bond decennali.

SPREAD E RATING - Lo spread dei titoli spagnoli su quelli tedeschi è risalito a 420 punti-base e  i dati sulla disoccupazione nel primo quadrimestre sono stati un’altra doccia fredda: 24%, record storico per il paese iberico. Inutile dire che la situazione ha provato un abbassamento del rating da parte si Standard and Poor’s (ora BBB+). Come sempre in casi del genere, la spirale degli eventi si tracina verso il basso.

L’ESECUTIVO - Il governo, alla ricerca disperata di soldi, ha annunciato un aumento dell’IVA (ancora bassa rispetto alla media europea) e di alcune tasse indirette, ma il piatto piange, anche perché .. il governo è dovuto intervenire per salvare le banche spagnole nel 2008, quando lo scoppio della bolla immobiliare ne aveva portate molte sull’orlo del fallimento

ANCHE LE BANCHE IN CRISI - Salvataggi che ora non appaiono sufficienti, ma il governo è a secco e ha già stabilito che non impiegherà i fondi europei in ulteriori soccorsi ai banchieri, contribuendo così ad abbassarne ulteriormente il rating.

SPIRALE AL RIBASSO -Con l’esplodere della disoccupazione calano le tasse incassate dal governo e aumentano le richieste di sussidi, l’unica speranza resta quindi quella di far ripartire l’economia.

AUSTERITA’ A OLTRANZA - il premier Rajoy però sembra insensibile alle grandi proteste popolari come alle ricette alternative e ha già fatto sapere che  non intende derogare alla politica di austerità e tagli, che proprio nelle ultime settimane sta finendo ovunque sul banco degli imputati come il miglior modo di deprimere definitivamente l’economia e di ritardare la ripresa e il ritorno alla mitica crescita.

L’EUROPA - L’Unione Europea per parte sua sembra indecisa sul da farsi. Se le società di rating come S&P chiedono una ricapitalizzazione delle banche e interventi più decisi a loro sostegno, i governi nazionali sembrano più inclini alla prudenza e ad allargare i cordoni della borsa solo se e quando si manifestino pericoli imminenti per i singoli istituti.