Dall’inizio della crisi sono raddoppiati gli italiani che stanno per entrare in uno stato di povertà assoluta. Circa 5 milioni sono i nostri connazionali che non hanno una disponibilità economica sufficiente per acquistare beni e/o servizi di rilevanza essenziale per vivere.
La Coldiretti ha affermato, secondo stime che sono circa 2 milioni gli italiani in grave difficoltà economica nel Mezzogiorno del nostro paese, contro 700 mila circa del Centro Italia, e 1 milione e ottocentomila nel Nord del paese.
Il crollo effettivo dei beni di consumo si sta ora riflettendo nell’acquisto di beni essenziali quali cibo. Un’adeguata alimentazione giornaliera (specie per l’apporto necessario nel nostro corpo di proteine) sta diventando un ‘sogno’ che si realizza ogni due o tre giorni, e per qualcuno un miraggio. La crisi sta facendo passare il valore effettivo della spesa alimentare nel nostro paese ai livelli del dopoguerra, con un aggravemento ulteriore nel corso di quest’anno dove la drammaticità della crisi si è fatta sentire su tradizionali beni alimentari per gli italiani (olio di oliva, carne, frutta-verdura, pesce, etc).
Francamente ci si pone il quesito se i nostri Parlamentari e Governanti riescano a comprendere la situazione attuale, quando giornalmente ci vengono propinate cifre, percentuali, dati e promesse su un miglioramento della situazione economica/lavorativa che all’orizzonte pare non vedersi. Questo Governo del fare ci sta mettendo di fronte all’interrogativo ‘cosa fare …… per sopravvivere’?