La crisi greca, il banco di prova dell'Unione Europea
Creato il 17 febbraio 2012 da AlessandrobaldiniLa vera sfida in queste ore si gioca sul terreno della crisi greca, aiutare la Grecia è necessario per fare in modo di creare nell'Unione Europea, un clima non solo di rigore ma anche di condivisione.
L'Unione Europea non può essere semplicemente una unione di stati collegata a interessi di ognuno e animata solo e semplicemente da una politica di rigore, perchè non è questo lo scopo principale.
Per prima cosa vengono politiche di condivisione degli interessi, politiche che devono mettere al centro dell'agire dei vari paesi, uno spirito comune di condivisione anche delle difficoltà.
Quello che attualmente manca, è una visione comune su quella che deve essere la direzione da dare a questa Unione Europea, fino a questo momento invece minata al suo interno dagli interessi sei singoli paesi.
Attualmente l'Unione Europea, viene percepita come una semplice unione di stati di tipo burocratico, nella quale ci sono norme comuni, che regolano la vita di ogni singolo paese.
Ma le norme comuni, basate sul rigore, sono ancora oggi, troppo dure e non tengono conto di quello che è il singolo sviluppo di ogni economia, perchè alla luce di tutto, questo deve essere l'intento principale.
La crisi greca ha messo in evidenza ancora di più le contraddizioni di una Unione Europea, lacerata al suo interno da scontri, visioni individuali dei paesi economicamente più forti.
Lasciare la Grecia in balia del suo destino, sarebbe il primo segnale di un non corretto funzionamento del meccanismo comunitario, basato solo e semplicemente su una politica di tagli.
Ma creare le condizioni per una politica severa a di controllo dei conti, senza però cercare valide alternative a ogni singola nazione, in modo tale che essa sviluppi e cresca, è sbagliato.
Il fine dell'azione dell'Unione Europea, deve essere proprio quello di diventare il centro decisionale nel quale si prendono posizioni in nome di un benen comune, non il luogo nel quale contanto le opinioni dei paesi economicamente più forti e influenti.
La sfida è proprio questa, in questo momento ogni sforzo deve essere teso per cercare di risolvere il problema greco, e non si deve percepire che questo paese, sia di fatto lasciato al proprio destino.
La scia della crisi sarà lunga e non è detto che domani tocchi ad altri paesi, magari travolti da crisi interne ed economiche molto forti, buona serata Nicky Brancatelli e Alessandro Baldini
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