La critica ai tempi del web (di imbecilli, stupidi e utenti intercambiabili)

Creato il 26 settembre 2014 da Sommobuta @sommobuta
Potrei dire che una buona fetta dei fruitori del web sono dei coglioni che non capiscono un cazzo.
Ma dato che l’ho già detto, sarei poco originale.
Quindi prendiamola alla larga, e divertiamoci.
Perché si sa che il flame tira, e voi siete già là coi popcorn in mano a godervi lo spettacolo.
Un’altra tiritera sulla dabbenaggine del popolo del web?
Sì. Contenti?
Il mio amico Germano dice che i creatori di contenuto sul web sono intercambiabili.
Questo vuol dire che una persona vale l’altra, un contenuto vale l’altro, un blog vale l’altro.
E per questo fatto, dato che non gliene frega più un cazzo (cit.) li ha implicitamente mandati a quel paese perché se le cose stanno così, anche gli utenti, transitivamente, sono intercambiabili.
Io sono intercambiabile, voi siete intercambiabili.
E questa è una sacrosanta verità, che lo vogliate o no.

Per cui io sono sempre e solo quello di One Piece.
Non importa quante cose possa conoscere, non importa quanti articoli io possa scrivere. Rimarrò sempre e solo quello di One Piece. Se domani ricevessi una telefonata da Stoccolma e mi annunciassero di aver vinto il Nobel per la letteratura, a voi non interesserebbe: rimarrei sempre e solo quello di One Piece.
Se io scrivessi il miglior articolo di denuncia sociopolitica, e mi guadagnassi il Pulitzer, a voi non importerebbe: rimarrei sempre e solo quello di One Piece.
Se facessi il miglior video su YouTube Italia, un reportage , riceverei 299 views perché a voi non importerebbe: rimarrei sempre e solo quello di One Piece.
Sul web la critica è diventata pari alla discussione: sterile. E inutile. Come chi la esercita, probabilmente (e sì, mi ci metto anche io).
Il fatto è che io non voglio diventare come (la stragrande maggioranza) di voi, popolo del web intercambiabile e dal cervello di paramecio. Io voglio continuare a divertirmi con la consapevolezza che il mio divertimento è ancora frutto di un ragionamento.

Più o meno...
Quando scrivo un articolo (qualunque articolo), che sia idiota o serio, inutile o importante, ho piena consapevolezza di quello che sto facendo. E questo mi porta a creare il mio “contenuto” in un modo ben determinato. Nulla è lasciato al caso, niente viene fatto “tanto per”.
E sapete questo cosa comporta?
Che se voi vedete un mio video su One Piece o leggere un mio articolo qui sul blog mi basta una veloce occhiata per capire se quel video l’avete visto, o se l’articolo l’avete letto. Perché tutti i miei contenuti sono “costruiti” apposta a prova di troll.
Anche quello più apparentemente innocuo.

Ogni mio articolo lo è...
D’altronde ce lo ricordiamo tutti “One Piece è una merda”, vero?
Oppure l’articolo di ieri.
Che è rimbalzato sul web in ogni nerderia possibile e immaginabile.
Un articolo semplice, con un titolo accattivante, il cui scopo però era altro: ovvero testimoniare il fatto che voler paragonare due fumetti del genere è cosa decisamente inutile.
Naturalmente (naturalmente) una buona fetta dell’utenza 2.0 si è limitata al titolo.
L’articolo manco l’ha letto.
E ha fatto tutto il contrario di quanto si voleva discutere nell’articolo: sui social network, là dove l’articolo è stato spammato, gli utenti hanno cominciato a dire “è meglio Tizio perché…”, “No, Sempronio è più bello perché…”.
L’esatto contrario di quanto dicevo.

Ribadiamolo!
E poi, naturalmente, sono saltati fuori i geni.
Gli illuminati.
Quelli che hanno criticato direttamente l’articolo senza nemmeno averlo aperto.
Sono gli utenti di cui parlavamo sopra. Gli utenti intercambiabili.
Per cui tu vai bene se parli di “X”, se parli di “Y” diventi automaticamente un coglione senza voce in capitolo.
E badate: potreste anche aver scritto un libro da premio Nobel o un articolo da Pulitzer (o potreste aver girato un video da Oscar), se avete parlato del problema “Y” sarete dei coglioni.
Sempre.
Comunque.
E a prescindere.
Niente di nuovo sotto al sole, è roba di cui abbiamo parlato spesso anche da queste parti. Eppure ammetto di rimanere ogni volta sorpreso. In negativo.
Perché non riesco a capire come si possa anche solo criticare una cosa senza sapere “cos’è” quella cosa.

Una regola aurea...
Da oggi però sarà tolleranza zero, su questo punto.
Almeno per le cose che riguardano me.
Accetto qualsiasi critica, purché nel merito.
Non vi punto nessuna pistola alla testa, dietro di voi non ci sono io che vi tengo sotto mira e vi obbligo a leggere un mio articolo, a vedere un mio video o a mipiacciare un mio status facebook.
Ma se volete commentarmi, abbiate il buon gusto di sapere di cosa sto parlando.
Altrimenti, così come voi vi prendete gioco di me, io mi prendo gioco di voi.
Come alle elementari. Perchè se siete rimasti a quel livello mentale, e vi piace fare ancora i bimbi delle elementari, non c'è problema: vi accontento.
Così ci divertiamo un po' tutti.
L'abbiamo detto: il flame tira, no?
Voi mancate di rispetto a me (perché si, non leggere un articolo che ha richiesto tempo per essere scritto e commentarlo alla cazzo è una mancanza di rispetto nei confronti di chi quell’articolo l’ha redatto; stessa cosa vale per i video)? Io manco di rispetto a voi.
Pretendete di essere trattati da “pari a pari”?
Benvenuti a questo nuovo gioco.

Il primo partecipante si chiama Antonio.
Potete farvi 4 risate CLICCANDO QUI.
Buon divertimento

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