Quando nel tardo pomeriggio mi chiudo il portoncino verde menta alle spalle però inizia la mia giornata vera, la parte preferita, che parla di me e Lui, della nostra piccolina, dei nostri animali e di amici.
Quando sono a casa a sfaccendare ci sono momenti poi in cui mi dimentico del mondo fuori e mi dedico alle persone che amo, per esempio quando faccio il pane.
Sono i gesti lenti, l’ impastare, il fare da sé con le mani altrimenti sempre più in disuso in questo mondo d’ oggi, che mi conquistano.
E’ sicuramente comodo andare al supermercato e comprarlo, ce n’è di tutti i tipi e qui in toscana è buonissimo, ma volete mettere la soddisfazione di mangiare qualcosa fatto con le vostre mani?
Poi nei centri estetici si parla tanto di aromaterapia, si dice faccia tanto bene alle emozioni e regali tranquillità e rilassamento, beh allora vi dico che niente farà bene ai vostri sensi come la casa inondata dal profumo del pane appena sfornato, o quello dei biscotti, caldi e fragranti di burro.
Mi ricordo che Mandy Moore nel film “Because I Said So” prima di un appuntamento prepara i biscotti per inondare la casa di profumo e conquistare il cuore del bel musicista.
Stasera rinfrescherò l’ Elvira, così abbiamo chiamato la nostra Pasta Madre, e inizierò a fare il pane per i prossimi giorni, perché il pane fatto in casa dura un po’ di più di quello comprato.
La ricetta ormai rodata è questa qui, la posso variare aggiungendo semini e altri vari ingredienti ma il pane così viene buono e da sempre squadra vincente non si cambia, no?
Finito di impastare si lascia il tempo di lievitare ma prima, gesto immancabile, si “fa la croce”.
Cioè, sulla palla di impasto si traccia una croce con il coltello, incidendo la superficie.
Al contrario di quello che si possa pensare, questo gesto, rituale antico, non ha niente a che fare con il cristianesimo, se ne è impadronito poi come con quasi tutte le nostre tradizioni...
Se chiedete alle nonne vi diranno che la croce sul pane l’ hanno sempre vista fare e da sempre la fanno, così hanno insegnato alle loro figlie che poi hanno insegnato a noi.
Sicuramente la si fa perché aiuta la lievitazione e l’alveolatura della pasta, ma io preferisco di gran lunga la spiegazione Magica, quella che affonda le radici nelle nostre tradizioni più vecchie, leggende legate a Fate e Spiriti.
In molte Regioni ancora si racconta infatti che se non si fa la Croce sul pane il piccolo popolo ci ballerà sopra e non farà lievitare l’ impasto, oppure serva per scacciare gli spiriti maligni che vogliono fare un dispetto alla famiglia.
In origine la Croce era l’ antichissimo simbolo del Dio Sole, che diviso in quarti (le braccia della Croce) rappresenta lo scorrere delle Stagioni.
La Chiesa infatti, col suo avvento ha “fagocitato” molti dei simboli e delle feste pagane con l’ intento di sostituirsi alle credenze e i culti che la popolazione seguiva in base allo scorrere delle stagioni e quindi del raccolto, la croce è uno di essi.
Addirittura molte persone benedicono il pane con una croce disegnata con le dita e infondono, mentre impastano, le loro intenzioni.
A seconda del periodo dell' anno e della festa più incombente possiamo trasmettere all' impasto pensieri benevoli e piacevoli, in modo che chiunque mangi quel pane goda di quelle belle cose, oppure pensieri negativi e cattive abitudini di cui vogliamo liberarci, cuocendo il pane, insieme al fumo lasceremo andare nell' aria il nostro "male" liberandocene una volta per tutte.
Per esempio, Yule si avvicina, il pane che farò in questo periodo sarà pieno di speranze e progetti per l' anno che verrà, infatti la notte di Yule è sì la più lunga e buia dell' anno, ma dopo di essa le giornate ricominceranno piano piano a farsi più lunghe e luminose, simboleggiamo il cammino che ricomincia.
Voi fate la croce sul pane o effettuate altri piccole benedizioni?