La cucina nelle pentole di terracotta

Da Emanuelabonini

In nostri nonni usavano le pentole di terracotta nelle loro cucine.Le antiche cucine avevano dei grossi fornelli, tipo stufe economiche, dove veniva bruciata la legna ed era il luogo dove si cuoceva la pasta.

La brace prodotta da questa legna veniva portata in un altro forno e su di essa venivano posti dei tre piedi in ferro per sostenere le pentole di coccio e cuocere tutto il resto.
Queste pentole sono l'ideale per cuocere legumi, stufati, sughi, minestre e zuppe di verdure, di carne e di pesce.

Sono resistenti se si adottano degli accorgimento fin dal primo uso.
Una nuova pentola in terracotta va tenuta a mollo in acqua fredda tutta una notte e la pulizia della stessa si deve fare a mano con succo di limone e non aggredita con dei detersivi a base di soda.. e mai in lavastoviglie.

Se usate sui fornelli a gas si deve proteggerle con uno spargi fiamma e tenere presente che la cottura dei cibi prosegue anche dopo lo spegnimento del fuoco (risparmiamo sul gas: questa è decrescita!)
Esperti in cucina asseriscono che i cibi cotti in queste pentole acquistano un sapore estremamente ricercato, anzi consigliano di adoperare sempre la stessa pentola per uno stesso tipo di pietanza per non mischiare le varie fragranze.

Le pentole di terracotta sono le pentole ideali per cucinare quei piatti che richiedono una cottura senza sbalzi di temperatura, in cui è importante che il riscaldamento avvenga in modo graduale ed uniforme La terracotta funge da isolante che si scalda molto lentamente e sempre lentamente cede il calore che ha assorbito, mantenendolo a lungo nei cibi contenuti all'interno di esse. Hanno inoltre la caratteristica di limitare la dispersione di nutrienti che, con una cottura prolungata, normalmente avviene: grazie al mantenimento costante della temperatura, la cottura rispetta pienamente la naturalezza degli alimenti, esaltandone i sapori e i profumi.
Con le pentole in terracotta portiamo a tavola tutto il repertorio dei sapori del passato, quelli della cultura contadina, quelli dei grandi focolari dove le massaie preparavano i sughi. Sono molto utili ma anche molto belle ed eleganti, ottime come ornamento nella nostra cucina.
E ora una ricetta della tradizione da fare in una pentola di coccio:
Purea di fave della nonna Teresa
Acquistare le fave secche (noi utilizziamo quelle bianche), sfregarle con il sale grosso e metterle a bagno in acqua tiepida per una notte. L'acqua dovrà essere abbastanza da arrivare a coprirle tutte ma non di più.

Il giorno successivo, prendere una capiente pentola di coccio e sul fondo mettere una patata cruda pelata (Da tagliare in 2/3 pezzi se di grosse dimensioni).
Scolare le fave e metterle nella pentola di coccio, aggiungere l'acqua in modo che superi di circa un dito il livello delle fave.
Cuocerle a fuoco lento, schiumandole per 3/4 volte circa.
Alla bollitura dell'acqua abbassare il fuoco mescolandole con un cucchiaio di legno.
La patata è l'indicatore di cottura delle fave: quando si potrà facilmente spappolare, allora le fave saranno belle che pronte per essere passate nel passaverdura per farle diventare un cremoso purè.

Il purè di fave, condito con un buon extravergine, noi lo accompagniamo con la cicoria (lessata e fatta saltare in padella con aglio e un pizzico di peperoncino) l'insalata di cipolle di tropea, con delle alici, carciofini, funghetti sott'olio, con il tonno, con i friggitelli e con tutto ciò che più vi piace.
Non abbiamo ancora parlato delle proprietà delle fave e quindi spendiamo due parole su questo legume che come potrete immaginare ci farà molto bene.
Dovete sapere che le fave sono tra tutti i legumi quello meno calorico ma comunque con un alto potere nutritivo; sono particolarmente indicate per contrastare l'anemia.Esse contengono inoltre una buona quantità di fibre alimentari che favoriscono l'attività dell'intestino e, nel contempo, contribuiscono all'eliminazione di tossine e scorie.La vitamina C non poteva certo mancare in questo legume, vitamina che ci aiuta a proteggere l'organismo dalle malattie e favorisce anche l'assorbimento del ferro contenuto nelle fave stesse.
Buon appetito ! 


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