La cultura del nuovo Capitalismo, di Richard Sennett

Fermatemi, prima che il pensiero di Richard Sennett mi streghi!
Trovo affascinante il suo saggio sulla Cultura del nuovo Capitalismo. Attuale, moderno, di moda – se questo è il termine che vorreste sentire – e d’obbligo.
Deve essere letto!
In questo libro c’è proprio tutto quello che vogliamo sapere e conoscere. Le risposte che Sennett propone, dal principio capitalistico – poche storie tante testimonianze – al presente, attraverso ricerche e interviste mondiali: uniche e fondamentali per l’orientamento del “cosa posso fare adesso per me?“.
Dal capitalismo sociale all’architettura delle istituzioni, fino alla conoscenza dei deficit lavorativi e i conseguenti aiuti per l’autocomprensione. La riscoperta delle nostre capacità, nel quadro lavorativo dei giorni nostri, risoluto e – forse anche – risolto.
Il messaggio che Richard Sennett vuole trasmettere è il paradosso del nuovo ordine di potere acquisito per mezzo di una cultura sempre più superficiale:

“La nuova cultura esercita sugli individui un’enorme pressione affinché essi non si lascino sfuggire nulla. Al posto della chiusura questa cultura suggerisce la resa.
Per essere liberi dovremmo tagliare legami, soprattutto i legami cresciuti con il tempo.
Le persone possono trovare un ancoraggio sicuro nella loro vita solo cercando di fare bene qualcosa per se stesse, mentre il fatto che nel lavoro, nella scuola e in politica trionfi la superficialità è certo indice di sicurezza di una cultura – al contrario – indebolita che ha bisogno di chiarirsi.”

Non abbiate peli sulla lingua, e scrivetemi:
«Quale potrebbe essere il miglior contributo che il singolo cittadino può dare?»