A prescindere dalle inchieste giudiziarie e dai processi che lo riguardano, in questi anni L.G. Villani, con i suoi immensi poteri e le sue infinite conoscenze, è riuscito a tenere a bada il dissenso interno sostanzialmente circondandosi di un ristretto numero di fedelissimi usati per innescare e coltivare odi personali e vendette contro chi nel partito o nella pubblica amministrazione non rispondeva <<obbedisco>>. Risultato? Tra Parma, Salsomaggiore e Fidenza, oggi va in scena il film della dissoluzione che travolgerà, grazie al solito <<obbedisco>>, pure Fratelli d'Italia e la Lega. Ma nessuno che abbia il coraggio di dire la verità, quella che bisbigliano fuori onda: Luigi Giuseppe Villani è finito e il centro-destra ha bisogno di rifondarsi per altre strade, con altri uomini, altri leader.
La grandezza di un leader vero si misura anche dalla sua capacità di capire che nemmeno in politica esiste l’immortalità e quindi di essere in grado di farne crescere di nuovi. Luigi Giuseppe Villanì non l’ha fatto, anzi ha fatto il contrario.
Ma a tutto c'è rimedio, basta aspettare.
Le imminenti elezioni amministrative ne sanciranno l'ennesima sconfitta -non c'è due senza tre- e finalmente il centro-destra potrà voltare pagina.
(cp)
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