Originaria dell’ India la curcuma è la radice essiccata di una pianta appartenente alla famiglia delle ” zinziberacee “, di cui fanno parte anche lo zenzero ed il cardamomo. L’origine del nome deriva dalla parola persiana” Kour Koum ” che significa zafferano; non a caso questa droga è anche conosciuta come ” zafferano delle indie ” . Si tratta di La
Tornando dunque a parlare dell’impiego culinario della curcuma va detto che si tratta di un’ingrediente assai antico, utilizzato in India da circa 6000 anni, e che costituisce assieme ad altre spezie uno degli ingredienti per fare il curry. Particolarmente apprezzata anche da Marco Polo nei suoi viaggi, tanto che la portò fino a noi, viene oggi volgarmente impiegata al posto del ben più costoso zafferano, tant’è che le viene attribuito il sopprannome di ” zafferano delle indie “. Di colore giallo ambrato e dal sapore leggermente muschiato, la curcuma, oltre ad essere ingrediente fondamentale del Curry , viene abbondantemente usata in Asia e india in diversi piatti tipici, come ad esempio il ” momos ” (gnocchi nepalesi) o il ” keng thay pla “, piatto thailandese a base di gamberi ) o nel classico ” masala ” indiano. Oggi complice la crisi (più economica dello zafferano) da una parte e la globalizzazione dall’altra la curcuma si sta abbondantemente diffondendo anche in europa dove viene impiegata abbondantemente in risotti e vellutate o per insaporire carni bianche. Ma è anche ottima con il pesce, con formaggi morbidi tipo philaphia , nella preparazione di sott’ aceti , cutney ed anche , se mi concedete l’eresia, per insaporire mostarde e cugnà.
In oltre è interessante sapere che il fantomatico colorante ” E 100 ” che ritroviamo indicato su numerosi formaggi, brodi in scatola , mostarde ecc.. nient’altro è se non un estratto della curcuma.
DamGas