La dea e il cinghiale
Da Silviarossi
C’era una volta una bellissima dea avvolta da un manto di luce, era buona e gentile e tutti la adoravano. Una notte decise di scendere sulla Terra perché la luna era così incantevole che voleva vedere quello spettacolo distesa sulla chioma di una grande quercia.Mentre era in contemplazione della luna piena sentì un rumore alla base dell’albero. Si sporse e vide un simpatico cinghiale. I due fecero subito amicizia e iniziarono a frequentarsi. Un giorno si divertivano a fare il bagno alla sorgente quando il cinghiale iniziò a brillare. Le sue setole diventarono d’oro e la dea rimase estasiata dalla sua bellezza.Ma nessuno sapeva di questa sua qualità perché era la prima volta che gli succedeva. Forse perché era la prima volta che aveva una vera amica. Tutti consideravano il cinghiale un solitario cicciottello con le gambe corte e un carattere scontroso. Così iniziarono a prenderli in giro. Dicevano che erano un coppia mal assortita. Lei bella e lucente, lui brutto e ruvido. Lei divina, lui maiale. La dea lo rassicurava e lo invitava a non dare ascolto a quelle sciocche dicerie. Ma lui iniziò a trattarla male. Diceva che le altre dee erano più belle di lei e che la luce che emanava era fastidiosa. Un giorno si presentò addirittura con gli occhiali da sole.La dea ne soffriva e pian piano perdeva luminosità. Una sua amica la avvertì che non avrebbe più dovuto frequentare il cinghiale perché altrimenti la sua luce sarebbe scomparsa per sempre e sarebbe diventata una semplice umana.La dea andò dal cinghiale e gli spiegò che non avrebbero più potuto vedersi. Il cinghiale rimase fermo immobile poi scoppiò in una fragrante risata e la dea scappò via offesa. Lontana dalla Terra riprese tutta la sua luce e bellezza. Ma una notte la luna splendeva magnificamente e alla dea tornò in mente il cinghiale. Pensò a quella risata crudele e si ricordò che mentre lui rideva le sue setole diventavano d’oro. Allora capì. Il cinghiale l’aveva ferita perché così facendo lei si sarebbe allontanata da lui e non avrebbe corso il rischio di diventare mortale. Con questa convinzione la dea tornò sulla quercia e sentì subito un rumore. Era il cinghiale. Fecero la pace, si divertirono e lui ritornò d’oro. Ma il giorno dopo le risatine degli altri al loro passaggio fecero arrabbiare il cinghiale che iniziò a trattare male la dea, che iniziò a perdere luce. La dea gli disse di nuovo che non si sarebbero più rivisti e lui le rise in faccia un’altra volta. Lei se ne andò e ritornò lucente. Ma una notte la luna piena era così attraente che la dea ripensò al cinghiale e scese sulla Terra e la storia si ripeté identica per molti molti anni.
Ancora oggi qualcuno dice che nelle notti in cui la luna è più affascinante la chioma della quercia si illumina per la luce della dea e l’oro del cinghiale.