Non è una novità sentire che il manganese, come molte altre materie prime, non sia andato bene nel corso del 2015.
Come noto, il manganese è un metallo siderurgico e di conseguenza ha sofferto parecchio a causa della crisi economica della Cina. Secondo il Metal Bulletin i prezzi sono scesi del 52% rispetto all’inizio del 2015.
Naturalmente, prezzi così bassi spingono gli operatori del mercato a correre ai ripari. Ne è un esempio il produttore sudafricano Tshipi é Ntle che ha deciso di tagliare le esportazioni per il 2016 del 30% e di licenziare il 60% di tutto il personale.
Purtroppo non è l’unico caso di licenziamenti nel settore del manganese. Da qualche mese, la South32 ha annunciato l’intenzione di tagliare 447 posti di lavoro presso la sua miniera di manganese in Sud Africa. La South32 è una costola del gigante minerario BHP Billiton e produce anche argento, nichel e carbone.
La South32 ha annunciato l’intenzione di tagliare 447 posti di lavoro presso la sua miniera di manganese in Sud AfricaQuello che sta succedendo sul mercato del manganese è abbastanza indicativo di quali sono le ripercussioni globali, spesso drammatiche, del rallentamento economico della Cina.
Ma vediamo quali sono le prospettive di questo metallo per il resto dell’anno in corso.
Nel breve termine i trader sono ottimisti sui prezzi, dal momento che le spedizioni di metallo hanno subito ritardi significativi che provocheranno pressioni al rialzo.
Se però l’orizzonte si sposta sul medio termine, le prospettive sono drasticamente meno positive. La produzione del Sudafrica è aumentata enormemente nel corso degli ultimi dieci anni, mentre la domanda non è cresciuta altrettanto a causa della debolezza del settore dell’acciaio. Molti ritengono che sia del tutto improbabile che il mercato nel 2016 sarà in grado di assorbire gli attuali livelli di produzione sudafricana.
Un’inversione di tendenza dei prezzi non sembra ancora all’orizzonte.
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