Altre persone, invece, sono geneticamente predisposte alla depressione. Sono più a rischio: coloro che assumono alcuni tipi di farmaci, che abusano di alcune sostanze (come l’alcol), che hanno problemi di sonno, che sono state interessate da un evento traumatico (ad esempio la fine di un rapporto, la morte di un amico o di un familiare, il divorzio, la perdita del lavoro), che fanno parte, demograficamente parlando, di una minoranza (per la loro cultura, ad esempio), le donne dopo una gravidanza, coloro che sono affetti da malattie gravi e croniche o che hanno una storia familiare di depressione.
Per diagnosticare questa malattia, è necessario ricorrere ad un medico che sia in grado di comprendere la situazione del paziente attraverso una serie di domande. E’ necessario, però, prima di tutto escludere che esistano problemi fisici, come una lesione celebrale. La depressione viene di solito trattata con antidepressivi o con l’intervento di uno psicologo. Se il paziente è tanto grave da pensare al suicidio, vengono utilizzate entrambe le terapie. Questa malattia spesso prevede una ricaduta.
Per questo è consigliabile: seguire una dieta sana, fare regolare esercizio fisico (3 volte alla settimana per almeno 30 minuti), dormire a sufficienza, circondarsi di persone positive rimanendo in contatti con familiari ed amici, parlare dei propri stati d’animo con una persona di fiducia, partecipare ad organizzazioni di volontariato, non trascurare i propri interessi, riconoscere tempestivamente i primi sintomi della depressione per superarli rivolgendo la propria attenzione verso attività positive.
Le difficoltà da superare nella vita sono tante, ma dobbiamo essere forti e non arrenderci mai! C’è sempre qualcosa di bello per cui lottare!