La deriva dell'Amore

Da Rossellamartielli
L'indifferenza non è un sentimento. Dovrebbe essere piuttosto l'approdo auspicato per tutti quei sentimenti che facciamo fatica a scrollarci di dosso: amori sbagliati o senza speranza, dipendenze patologiche, masochismi radicati a livello di DNA. L'indifferenza è il non-sentimento per eccellenza, il trionfo dell'ordinato nulla su un caotico tutto, della forma statica sull'energia creativa. E' così anti-umana, l'indifferenza. Troppo perfetta da realizzare, troppo difficile da mantenere e tollerare. Eppure nel nostro mondo è sempre più diffusa, forse è per questo che non andiamo né avanti né indietro: ci illudiamo di farlo, forti del benestare del Dio denaro e delle innovazioni tecnologiche, ma in realtà giorno dopo giorno ci accartocciamo su noi stessi, guardando stupiti il tempo che passa e il mondo che sfugge. Una blanda forma d'indifferenza, che ci fa guardare gli altri coi paraocchi, né rallegrati né indignati, perché in fondo gli altri siamo noi, gli altri sono così confusi e sovrapposti su stereotipi e categorie da risultare quasi neutri. Uomini indifferenti e indifferenziati... si può forse provare per loro qualcosa in più che indifferenza?Eppure in questa disarmante distesa indifferenziata, i sentimenti continuano a nascere, crescere e morire come fiori colorati su una lastra grigia d'acciaio. L'opposto dell'indifferenza è l'amore, il passaggio dall'una all'altra è reversibile ma complesso. 

Quando si è andati oltre la mente barcolla...

Al primo germoglio d'amore, l'indifferenza svanisce come brina mattutina al fuoco del sole. Ma quando, improvvisamente e dolorosamente, è l'amore a svanire, una dura lotta tocca all'uomo e alla donna per ripristinare quell'opaca e rassicurante patina di non-sentimento che prima sembrava così naturale, così piacevolmente priva di sofferenza. Ma è quasi impossibile ripristinare l'equilibrio iniziale. Perché in fondo l'indifferenza è anche questo, equilibrio... se le passioni ci consentono di andare avanti, l'indifferenza ci fa restare a galla quando il cambiamento è più di quanto possiamo sopportare, quando si è andati troppo oltre e la mente barcolla, il cuore che trema come sul punto di esplodere. Ma dopo un certo tipo di amore, dopo quella passione che entra in ogni singola cellula e come un terremoto sconvolge ogni ordine prestabilito, ogni idea e convinzione, be', quel genere di amore è irreversibile. Mai più tornerà l'equilibrio... dopo mesi, ore e giorni spesi in odio, rancore, tenerezza, rabbia, incredulità, ottimismo e quant'altro, dopo tutto questo tempo qualcosa ancora rimane, l'indifferenza è una chimera. Io ho raggiunto il mio approdo definitivo, e si chiama pena. La pena stringe il cuore in una morsa, lo spreme fino a stillare quel sentimento che rimane nonostante tutto, che rimarrà sempre e che è amaro come veleno. Pena, non c'è altro termine per definire quello che ancora mi lega a te. Pena, pietà, dispiacere. Come per la morte della persona amata. Mi dispiace tanto.