"La destra riparte da...", il dibattito

Creato il 19 giugno 2013 da Giovanni Fonghini @giannifonghini
Sul blog Barbadillo è stata aperta una rubrica sul futuro della destra politica. Significativamente si intitola "La destra riparte da...". Questa è la mia lettera pubblicata il 15 giugno.
La lettera. La destra è vocazione sociale e lotta contro eurocrati e strapotere della finanza | Barbadillo
Una delle principali cause della morte della destra politica è stata la rinuncia alla propria identità per abbracciare il vuoto di valori del partito di plastica berlusconiano. Anche a destra è passato il messaggio, fuorviante, che le idee non servissero più per fare politica. Non erano “trendy”, di tendenza. Volutamente, con la scusa di mettere in soffitta le ideologie, hanno invece ucciso le idee.
La destra deve riappropriarsi della sua vocazione sociale che parte dal manifesto di piazza San Sepolcro del 1919 per poi continuare con la legislazione sociale del regime fascista e il pensiero del movimento fascista (penso soprattutto al fascismo di sinistra di Berto Ricci). Vocazione sociale che nella RSI si concretizzerà nel progetto, avanzato e in largo anticipo sui tempi, della socializzazione delle imprese. La “mina sociale” della socializzazione delle imprese nel dopoguerra non cade nel vuoto e viene ripresa con vigore dagli esponenti della sinistra missina: Ernesto Massi in primis, ma non di certo l’unico. C’è quindi un filo sottile che lega la visione forte ed “eretica” dell’anima sociale che dal sansepolcrismo del ’19 arriva fino ai giorni nostri con Beppe Niccolai (una delle migliori e invidiate menti che seppe esprimere l’ambiente del MSI).
La perdita della sovranità monetaria, della sovranità nazionale, il liberismo, lo strapotere della finanza speculativa che ha ucciso l’economia sana del produrre, la mancanza di lavoro coniugata allo scarso peso dei lavoratori nei processi decisionali sono temi di grande impatto per tutti, che travalicano l’ambito nazionale. Il raggio d’azione della politica deve investire l’ambito continentale dell’Europa.
La destra riparte se ci si oppone all’Europa degli euroburocrati, delle lobbies bancarie, se ci oppone alla troika che ha strangolato il popolo greco. Bisogna ripartire dal “sogno” delle generazioni passate di tanti giovani missini dell’Europa Nazione. L’Europa, culla di grandi civiltà, deve diventare l’Europa libera dei popoli e delle nazioni. Deluso dalla generale inadeguatezza della classe politica attuale la politica rimane una grande passione: ci tenevo così a dare il mio personale contributo a un dibattito che, ne sono certo, grazie a voi di Barbadillo sarà effervescente. Il quadro generale dell’informazione è perlopiù abbastanza desolante e la vostra voce fuori dal coro è veramente preziosa. Buon lavoro.
Giovanni Fonghini

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