Inoltre, una nuova tecnica, chiamata “microarray”, permette di rilevare, dalle cellule fetali prelevate con l’amniocentesi o il prelievo dei villi coriali, anche anomalie cromosomiche di piccola entità attraverso l’utilizzo di un chip. Alcuni dei problemi che possono essere individuati con queste procedure sono: la sindrome di Down, la fibrosi cistica, la sordità congenita, l’autismo, il ritardo mentale, la distrofia muscolare di Duchenne.
Ci sono, però, dei rischi: tutte queste tecniche sono invasive e comportano una piccola possibilità di indurre un aborto spontaneo. Le donne in gravidanza spesso preferiscono non rischiare, anche se la probabilità è minima. La sindrome di Down può essere individuata anche tramite un semplice prelievo di sangue materno, ma questa tecnica non permette di rilevare altri tipi di anomalie.
I pareri sulla diagnosi prenatale sono discordanti in quanto, oltre al rischio di un aborto spontaneo, non è sempre possibile comprendere realmente l’entità del problema. Decidere in questi casi se portare avanti o meno una gravidanza diventa veramente difficile per i futuri genitori e spesso le anomalie vengono rilevate quando il feto ha già dimensioni importanti. Fare una scelta di questo tipo non è semplice perchè da questa decisione dipende una nuova vita!