Salve a tutti!
Questo, ve lo preannuncio sin d’ora, sarà un intervento amaro e, come aggettivo molto di moda in questi mesi, “indignato”.
Ieri sera ho scoperto una cosa che mi ha fatto domandare come possano i nostri governanti riempirsi la bocca con la parola Cultura. Il motivo? Chiacchierando in Rete con un’amica con la quale condivido la passione, o meglio l’amore, per Luigi Pirandello ho scoperto che numero a) tra le dismissioni effettuate “per far cassa” dal nostro Governo c’era anche il castello pirandelliano, per poterne sapere di più vi rimando all’articolo dettagliato del blog della mia nuova amica pirandelliana. I numeri b) e c) possono essere riuniti in un unico “pacco regalo”. Questo perchè entrambi questi punti hanno per protagonista un’incredibile, inconcepibile e, in senso squisitamente laico e senza alcun intento blasfemo, sacrilega, incuria. Infatti sia la casa romana del “Genio di Girgenti” sia quella agrigentina nel rione Caos sono trascurate in modo assurdo. Addirittura, come ho saputo dalla mia amica pirandelliana, nella casa siciliana c’erano e ci sono i topi! Queste bestioline che, come disse Sean Connery nella versione per il cinema del romanzo di Umberto Eco “Il nome della rosa“, “amano i libri più dei bibliotecari“, chissà che lauti banchetti si saranno fatti, si staranno facendo e, salvo che non si provveda in qualche modo a debellarli, si faranno con gli appunti, i manoscritti e i libri del “maestro di Girgenti“.
Ad indignare è il fatto che sempre più spesso si sente parlare, a questo punto è chiaro siccome il sole a vanvera, di “Difesa della Cultura”, si sente dire che “la Cultura è una risorsa italiana“. Tutto vero e sacrosanto ma allora come mai le case di Pirandello sono lasciate così “allo sbando”? Non vale la pena custodirle con un po’ più di attenzione e di amore? Curando che non si rovinino, che i documenti in esse contenute non si rovinino e che i topi non vi scorrazzino a loro piacimento?
Speriamo che il prossimo Onorevole Ministro al quale spetterà il Dicastero che si occupa della Cultura e dei Beni Culturali sappia farsi carico della difesa e della protezione di quelli che sono, a tutti gli effetti e a pieno titolo, monumenti da difendere e tutelare. Che siano le case di Pirandello come di qualunque altro membro effettivo della Cultura Italiana, quella che è giusto e doveroso scrivere con la maiuscola! In questo modo sì che potremo tornare la Culla della Cultura che per tanti anni siamo orgogliosamente stati! Perchè la Cultura va tutelata e difesa e non usata per farsi belli e poi dimenticata in un cassetto a prendere polvere!
Grazie a tutte e tutti voi per l’attenzione e la pazienza e scusate ancora per lo sfogo!
Arrivederci alla prossima!
Buona notte e Buon fine settimana!
Con simpatia!