In un villaggio burkinabé, tantissimi anni fa, tre uomini decisero di recarsi dal capo-villaggio, l'anziano Ouendé, per esporgli tre desideri, per i quali non dormivano né di giorno, né di notte.
Ovviamente volevano che il venerabile ,con le sue pratiche magiche, esaudisse i loro desiderata.
Il primo chiese semplicemente in dono un cavallo.
Il secondo domandò tre cani con i quali poter andare a caccia nella brousse.
Il terzo, invece, lo implorò di dargli una donna che lo appagasse in tutti i sensi.
E Ouendé fu benevolo.
Dietro una modesta ricompensa, non li mandò via a mani vuote.
Sopraggiunsero però, sulla via del ritorno, tre giorni di piogge davvero torrenziali e gli uomini con il cavallo, i tre cani e la donna furono costretti a fermarsi in una capanna abbandonata.
Qui la donna, anche per ingannare il tempo, cominciò a cucinare con i pochi intingoli che era riuscita a racimolare nelle vicinanze.
E il risultato non fu niente male. Anzi.
Cessata la pioggia, i tre uomini pensarono bene di ritornare da Ouendé e chiedere, questa volta, restituendo cani e cavallo,ciascuno una donna tutta per sé.
Ma il vecchio saggio prima li ascoltò attentamente e poi, con le sue parole magiche, trasformò subito il cavallo e i tre cani in rispettive donne.
E così suoi postulanti, in un batti-baleno, furono accontentati.
O almeno lo credettero.
Ora la donna nata dalla trasformazione del cavallo era un grande attacca-brighe, quella venuta dai cani era d'indole piuttosto cattiva.
Quella che invece Ouendé inizialmente aveva dato in dono, la prima volta, al suo ospite, quella sì che si rivelò una donna buona e servizievole, capace di affiancare il suo uomo in ogni occasione. Nella buona e nella cattiva sorte.
Ed è per il popolo Mossi, anche oggi, la donna che discende dalla Grande Madre.
Ossia dalla Madre di tutto il genere umano.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)