Oceano in bufera, forti raffiche di vento squarciano incessantemente la vela. L’albero maestro tentenna. La fragile imbarcazione imbarca acqua. L’uomo è al timone del vascello. Nessun’altro si trova sulla sua imbarcazione, in pugno tiene la sua salvezza: deve scegliere la soluzione migliore, deve agire in modo che corra i rischi minori. Accanto a lui, il resto dell’umanità, in ugual condizione fronteggia il nemico comune: La Tempesta. Tutti devono cercare di fare la scelta migliore per non affondare o per non smarrire la giusta via. Nulla però possono di fronte al fatto che si cela dietro le spalle di ognuno di loro. Il vento infuria a più non posso, loro spremono tutte le loro energie, poi la quiete. Il peggio è passato per qualcuno; alcuni invece hanno irrimediabilmente mosso la pedina sbagliata nella scacchiera perdendo la strada corretta terminando nella sofferenza: burrasca perpetua, altri ancora sono naufragati venendo eliminati dal gioco. Codesta è la vita: un percorso tormentoso, strapieno di lievi salite e profonde discese con momentanei momenti di pura felicità. Molto poco possiamo decidere (anche se queste scelte – spesso e volentieri difficilissime – possono condursi al benessere interiore o alla distruzione di sé stessi) poiché tantissime cose accadono in modo inaspettati: come un incontro amoroso o la morte, meta di ogni tragitto che sia rettilineo o tormentoso, perché fin da quando nasciamo sappiamo che finiremo in braccio alla falciatrice avvolta dal mantello nero: curioso il fatto che conosciamo come inizia e la fine dell’esistenza terrena e non conosciamo assolutamente ciò che sta in mezzo.
La filosofia sull’esistenzialismo, sul senso della vita e sulla ricerca di cosa sia la morte è alla base della serie tv Six Feet Under (HBO, 2005, Bale) . Protagonista è una famiglia che lavora nel settore delle pompe funebri; loro fanno i soldi sulla
- Mostrare il corpo del morto e celebrare la funzione per far accettare la morte ai familiari e amici
- Mostrare il corpo in perfetto stato: profumato e ben trattato in modo che tutti coloro che lo guardano non indentifichino la morte come orrenda, spaventosa e che non senta il maleodorante odore del suo compagno d’esistenza. La morte deve apparire il meglio possibile.
- Far sembrare che la persona deceduta, agli occhi dei suoi cari, sia stata importante, poiché in quella situazione tutti né parleranno bene.
Tema centrale è, da come si vede, la Morte imprevedibile: all’inizio di ogni puntata ( eccetto alcune) ci imbattiamo nell’ultimo istante di respiro di un individuo. Questo avvenimento avviene molte volte in modi bizzarri e particolari.
OPINIONI SULLA SERIE
Ottimo prodotto televisivo, che riesce a portare sullo schermo tematiche profonde dell’animo umano con un grande tocco ironico ( le loro visioni e i loro sogni sono comicissimi), grottesco e a tratti vengono spruzzate, in qua e in là, scene commoventi e serie: un mix perfetto. La sceneggiatura è ottima, molto coerente e per niente commerciale: le puntate
Six feet under: fa riferimento alla profondità a cui s’interra una bara negli Stati Uniti (6 piedi, pari a 1,83 metri)
PILOT
Incontriamo i personaggi in un momento tragico. Siamo in una famiglia americana. E’ la vigilia di Natale, il primogenito (Nate) di Natalie e Ruth sta per ritornare a casa per le vacanze; durante il volo fa conoscenza e sesso con Brenda. Natalie sta per andare a prendere il figlio all’aeroporto ma accade un avvenimento inatteso: viene investito nel suo carro funebre da un Bus, il tutto perché voleva accendere una sigaretta. Incontriamo subito i componenti della famiglia in una situazione complessa emotivamente: i loro pensieri sono solo rivolti verso la preparazione del corpo del capofamiglia e il loro dolore non fuoriesce quasi mai. Ormai a forza di stare a contatto con i parenti dei morti e dei cadaveri non riescono più ad esprimere i propri sentimenti.
I FISHER
NATE ( Peter Krause)
I
DAVID (Michael C. Hall)
Fratello di Nate Fisher, è quello che più di tutti ha una passione verso la cura dei morti pur non avendo un gran tocco nei ritocchi impegnativi sul corpo del defunto. E’ omosessuale, all’inizio della serie non riesce a dirlo alla famiglia ma poi con il tempo senza che lui faccia nulla tutti scopriranno il suo lato nascosto. E’ fragile, pauroso, pignolo e ansioso. Per tutte le stagioni è coinvolto in una relazione amorosa con Keith. Estremamente religioso e con carattere simile alla madre Ruth.
CLAIRE (Lauren Ambrose)
RUTH ( Frances Conroy)
Tutti i personaggi sono avvolti da una cappa di sofferenza interiore, di malessere causato sia dalla loro apparente insoddisfazione di vita: sia privata che quella lavorativa, che li incupisce e deprime, anche a causa del fatto che non riescono a dividere mai lavoro e casa, trovando similitudini tra questi due mondi. Tutti si fanno trascinare dagli eventi. La narrazione lenta causa angoscia nello spettatore, angoscia che è il malessere dei protagonisti e in primis di Ruth.
L’AMORE?
LA MORTE?
THE END (SPOILLER)
Nate muore per una malattia di cui noi ormai non ci ricordavamo più, come il resto dei suoi familiari. La famiglia per la prima volta cede all’emozione, scoppia completamente. David va nel più profondo panico, Claire si dà al bere perdendo il lavoro, Ruth si deprime venendo aiutata dal suo ex George, Brenda è sconvolta. Il funerale di Nate è la puntata più tragica e commovente dell’intera saga, in cui tutti i problemi della famiglia saltano fuori da ogni buco. Tutti si disperano per molto, molto tempo ma cosa c’è di più bella della nascita di nuova vita? Nulla. Brenda partorisce una bambina, che ridà gioia a Ruth. Clare comprende di aver trovato l’Amore, tocca il fondo, e con il tempo e la nascita della nipotina la disperazione svanisce. David nella sua nuova famiglia trova la felicità. I personaggi capiscono che è il momento di dare una scossa alla vita, statica fino ad allora, di smetterla di piangersi addosso e che l’esistenza è breve, piena di problemi e di brutti periodi. Così Ruth decide di andare a vivere da Bettina, David acquista l’intero pacchetto della ditta di pompe funebri e Rico ne apre una sua e Claire decide di andarsene da casa, di cercare la sua fortuna, la sua strada. Qui con il saluto di Claire alla famiglia la serie termina, almeno cronologicamente. Da questo punto, lei entra in macchina, inserisce il cd del suo innamorato e si avvia alla scoperta di sé stessa. Sotto le notte di “Breathe me” di Sia c’è la marcia del tempo funebre: vediamo la destinazione finale del viaggio.
Il senso della story è: tutti noi durante la nostra vita incontriamo un sacco di persone, di gente importante anche in un periodo che però dopo dobbiamo lasciare andare, perdere nella fila del mondo. La vita è un incontro e un perdersi. Il passato va lasciato alle spalle, guardato ma lasciato andare. Ricordarlo si, tenere qualche legame sì ma solo pochi. La vita scorre velocemente, tra alti e bassi. Va presa così com’è, senza pensarci troppo e di vivere sempre con intensità ogni instante perché un momento può essere filmato, stampato nella memoria, ma nella realtà l’evento passa e termina. Tutto svanisce, noi svaniamo. Questo è il gioco del mondo. E noi dobbiamo guardare avanti e lasciare ciò che si fa dolore dietro di noi.
Scusate se sono stato lungo, ma beh, questa serie mi è piaciuta un sacco ed ha una profondità immensa, toccando molti temi che non potevo tralasciare.
SDG