“La direzione dello sguardo” in questa frase vi è la chiave di lettura per il nuovo libro di Alfonso Cappa
Un libro di riflessioni,diviso in tematiche al quanto differenti tra loro, ma tutte originalmente descritte dalla penna capace e accorta dell’ autore che sottolinea, evidenzia, rivisita ogni tema alla sua maniera, con le sue personali considerazioni nel suo modo enfatico di comunicare.
Si susseguono così temi diversi partendo dai “Risvegli” visti come rinascita al nuovo giorno. Un viaggio introspettivo su ciò che per l’autore può indurre al risveglio.
Si volta pagina ed inaspettatamente ci si ritrova nell’ “Orto grafia” ( che già il termine la dice lunga ) capitolo divertente, che valorizza l’importanza della natura anche nelle sue piccole forme. Ogni elemento naturale o animale viene descritto dallo sguardo attento dell’ autore. Non mancano reminiscenze del suo passato legate a questi elementi. Un’ interpretazione alquanto personale vista dalla sua unica e fantasiosa prospettiva. Passiamo poi alla “Lingua delle pietre” in sostanza un’ ode alla pietra nelle sue mille possibili interpretazioni. Pietra come fondamenta, come solidità, ma anche come tacita amica, anche qui l’autore fa un viaggio in vaste ed approfondite riflessioni su un oggetto inanimato ma che in questi passaggi può apparir davvero “ Vivo”
Cambiamo nuovamente tema e nei due capitoli successivi “Altri dei altri Demoni” e “Dialogo” si alterneranno poetiche legate ad antichi santi e lodi personali a Dio e alla vita stessa. Al bisogno della preghiera, della comunicazione spirituale. Scoprendo così una parte importante dell’autore, la sua innata spiritualità.
Giungiamo così allo “Sguardo” parola centrale di questo introspettivo viaggio. Nello sguardo, nell’ osservare c’è il fondamento della comunicazione visiva, in questi passaggi l’autore descrive episodi, scene di vita quotidiana e non, in cui il vedere è fondamentale per comprendere senza necessita di parlare.
“Corpo del reato” in questo frangente Alfonso riflette sul suo corpo, sul tempo che lo muta,sulla sua pelle stessa, sul suo sentore di carne e sangue. Giungiamo così all’ ultimo capitolo” “Luoghi persone e situazioni” in cui l’autore ancora una volta ci rende partecipe delle sue riflessioni in temi diversissimi tra di loro, ma tutti descritti dalla mano calma e riflessiva di Alfonso Cappa. Termino il tutto con questa sua riflessione che potrà condurvi ad una visuale più ampia dello scrittore e del suo enigmatico libro
Se il tuo dentro
E il tuo fuori si distinguessero
Come le due parti della torre,
se netta dividesse l’ombra dal sole
la superficie del tuo corpo,
già sarebbe risolto tutto il mistero
Ma più mi avvicino
e più ciò che è
con ciò che sembra si confonde
e l’occhio , da solo,
non basta per vedere
Alfonso Cappa
Monica Pasero