Ero a cena con lui ieri sera, insieme a Tania, Corrado, Fausto e a una coppia di nuovi amici siciliani che a Paestum raccontano le meraviglie dei limoni si Siracusa.
È il momento più bello degli eventi, quello della sera, quando dopo una lunga giornata si stacca la spina e ci si concede una cena conviviale in totale serenità. Beh, diciamo che quella di ieri è stata memorabile non per il cibo mangiato, ahimè deludente, ma per questo mix di persone radunato intorno a un tavolo dell’entroterra campano dal grande Corrado Assenza.
Così, prima di conoscere lo chef, ho avuto modo di incontrare “la persona” Pier Giorgio Parini e il patron dell’Osteria del Povero Diavolo di Torriana (Rn): il formidabile Fausto Fratti. Lo capisci subito quando sei di fronte a persone speciali che parlano una lingua simile alla tua e che hanno un’energia contagiosa. Fausto ne è l’esempio lampante: lui che 23 anni fa ha aperto questo locale tra le colline romagnole, lui che organizza da anni eventi gastronomici sul territorio che hanno raccontato Torriana all’Italia intera e non solo (Spessore è la sua nuova idea: un concentrato di gusto dal 19 al 21 giugno 2013).
Bene questa mattina a Le Strade della Mozzarella Pier Giorgio Parini ha raccontato con i suoi tre piatti lo spirito di un luogo e di un territorio che parla attraverso la sua immensa semplicità. A raccontarlo Enzo Vizzari che ha descritto in poche parole uno chef che ha una cucina tutta sua, naïf e non riconducibile a nessuno. Ingredienti e suggestioni mai ostentate che si percepiscono in ogni piatto. Come quelli proposti oggi in un ipotetico menù a tre portate dedicato alla mozzarella: un primo piatto con mozzarella doppio latte con liquido di governo arricchito con mandorle amare; dei ravioli in bianco con infusione di fiori di sambuco e una mozzarella affumicata in tè nero, radice di liquirizia selvatica e muschio bianco. La grandezza della semplicità.