La discesa su Londra verso una nuova partenza

Creato il 19 novembre 2015 da Acrossthechannel
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Kettering, 11 novembre 2015

Un giorno di ottobre del 2007 atterrai a Gatwick su un volo EasyJet con la mia amica Natalia. Avevamo parte delle nostre vite di allora compresse in 23 kg di bagaglio da stiva, 15 di bagaglio a mano e un biglietto sola andata per la stazione di Victoria a Londra. Stessa storia che accomuna migliaia di altri ragazzi europei, nulla di così esotico. Dopo quattro mesi trovai lavoro ma la posizione che mi offrirono era a Roma, e io decisi di tornare in Italia. Dopo un anno e tre mesi la stessa azienda mi propose un trasferimento nella capitale britannica. Era il 2009 e Londra diventò la mia seconda casa.

Stamattina – dopo un’assenza di 6 mesi, il periodo più lungo passato lontano da Londra, da Roma, dall’Europa e dalla mia famiglia – un altro aereo mi ha riportato sull’isola, questa volta in visita,. Mentre l’aereo seguiva il tragitto a me tanto caro verso la discesa su Heathrow, rivedevo in sequenza tutti i posti dove ho vissuto, da est verso ovest: Shadwell, Vauxhall, Battersea, Bayswater, Fulham, Richmond, e cercavo di ricapitolare quanto imparato in questi 7 anni circa.

Il mio consiglio per voi è questo: se andate a Londra ed atterrate a Heathrow, assicuratevi di prenotare un posto finestrino sul lato destro dell’aereo.

  1. Londra mi ha insegnato che non esiste la metropolitana perfetta: anche qui il treno si rompe o arriva in ritardo.
  2. Londra mi ha insegnato cosa vuol dire vivere all’estero ed essere etichettati con un’idea generale e restrittiva che gli altri hanno del tuo popolo e della tua cultura.
  3. Londra mi ha insegnato l’importanza del sole.
  4. Londra mi ha insegnato che ridere è importante e che permettere agli amici di farti ridere lo è ancora di più.
  5. Londra mi ha insegnato la ricchezza che si può trarre dalle differenze culturali e che queste vanno abbracciate e non respinte. Le differenze ci sono e ci saranno sempre: respingerle o fare finta che non ci siano significa non crescere ed evitare di diventare delle persone migliori.

La massima che lascio ai miei connazionali che decidono di venire qui (o in generale, di viaggiare) è: non esiste solo l’espresso ma esistono tanti modi di fare il caffè. Solo quando vi sarete sforzati di provarli cercando di apprezzarne e rispettarne il sapore, potrete dire di aver viaggiato. E allora riuscirete anche ad apprezzare e rispettare di più il vostro espresso.