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La discriminazione sessuale…nella cultura italiana

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

La discriminazione sessuale…nella cultura italiana

“Apriti cielo!”, è lo slogan del manifesto di un locale all’interno di una biblioteca a Genova. Il manifesto si presenta così: decolleté in primo piano coperto da un reggiseno azzurro con nuvole.
A che livello di emergenza comunicativa siamo arrivati se un posto culturale si pubblicizza inquesto modo?
E’ fuori contesto.
Un posto culturale può discriminare in questo modo le donne?

Quanto è grave se tutto ciò viene permesso,senza che i dipartimenti delle Pari Opportunità che operano in tutti i territori si mobilitino?

E’ shoccante assistere nel 2010 ad una svalutazione delle donne e che ci sia ancora qualcuno che metta in dubbio l’intelligenza delle donne considerandole esseri inferiori.
Ancora una volta le nostre fatiche di donne, i nostri studi sono ignorati.

Consola di meno sapendo che non è nemmeno la prima volta che perfino la cultura discrimina le donne.
Un buon libro è la compagnia più intelligente che un uomo possa trovare. Ogni tanto però ci vuole anche un po’ di solitudine con qualche passerina ignorante”. Con questa frase si pubblicizzavano i musei romagnoli.

La discriminazione sessuale…nella cultura italiana

Riducendo la donna ad essere inferiore, decerebrato e a passatempo sessuale per i maschi, una specie di oggetto adatto solo al sesso. Perchè loro preferiscono i libri.
Prima di tutto siamo di fronte all’ennesima violazione dell’immagine femminile in modo esplicito, in secondo luogo ad un immagine stereotipata dal momento che gli italiani leggono pochi libri, le donne in base a statistiche leggono molti più libri.
Inoltre le donne italiane non corrispondono a questa rappresentazione dal momento che non solo studiano, ma ottengono risultati maggiori.

Inoltre il termine passerina è offensivo poichè allude ai genitali femminili, sei ignorante in quanto donna, sei solo un oggetto in quanto donna.
La pubblicità, del 2007 ha sollevato polemiche da parte di molte associazioni femminili romagnole.

Aggiungiamoci pure che le donne nella maggior parte dei testi di storia, letteratura e varie scienze sono quasi totalmente assenti, nonostante nel passato è presente qualche nome femminile.



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