Nonostante la nostra Dr. Stevens abbia apprezzato The lone ranger gli incassi del blockbuster Disney sembra essere proprio il peso morto della stagione. Infatti è stato lanciato un vero e prorpio allarme utili per la major che a fronte del 250 milioni di dollari spesi per la realizzazione del film ha incassato al botteghino solo 87 milioni. Incassi paralizzati per questa pellicola che troviamo ancora oggi nelle sale ma che non ha assolutamente appeal sul pubblico. Credo proprio che a far cilecca sia stata la scelta di Deep che qui interpreta Tonto, un comanche eccessivamente simile nell'aspetto al Jack Sparrow della saga I pirati dei caraibi. Se a dirigerlo c'è poi sempre Gore Verbinski, ricostruendo la coppia regista-interprete che ha fatto faville ai Caraibi, vuol dire che ci si mette il cappio al collo da soli. Forse un problema di marketing (anche se in fase di promozione la Disney ha investito fior di quattrini) che ha innalzato un muro di diffidenza e non ha raggiunto gli spettatori più sdoganati.
Insomma questo flop gigantesto ha fatto correre ai ripari il direttore finanziario della Disney che ha annunciato che per il prossimo trimetre The lone ranger provocherà una perdita per il gruppo tra i 160 e i 190 milioni di dollari. A fermare la crescita del colosso dell'intrattenimento sono gli studi cinematografici: hanno registrato un calo del 2% nei ricavi e del 36% degli utili. Le perdite tuttavia sono state contenute grazie al settore televisivo che ha registrato utili in crescita dell'8% e ricavi su del 5%, soprattutto per la buona performance del canale sportivo Espn. Bene anche i parchi tematici e i resort che hanno registrato ricavi in salita del 7% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, mentre gli utili hanno segnato un positivo del 9% (fonte www.larepubblica.it). D.B.