Pur se accanito sostenitore dell’Unità d’Italia, bisogna essere onesti e ammettere che esiste fin dai primi giorni se non addirittura da prima dell’unificazione una storica polarità tra Milano e Roma; una diatriba che non è né di Bossi né dei “lumbard secessionisti”. E’ se vogliamo una disputa atavica che trova alimento negli studi di alcuni storici e si rifà ad un certo tipo di indipendenza di Milano dal resto dell’Italia già prima dell’unificazione. Tra il Quattrocento e la metà dell’Ottocento, Milano vive la sua realtà urbana e civile ai margini di due grandi imperi: quello spagnolo prima, quell’austriaco, poi e da questa “discendenza” marginale e insignificante per un Paese che si va a costruire il peso della città lombarda nei primi decenni dello Stato unitario è scarso, scarsissimo rispetto ad altre realtà municipali. Tant’è che partiti, movimenti, società civile generati nel contesto ambrosiano hanno sistematicamente acquisito un carattere estraneo e distante rispetto al Centro. Galli della Loggia così sintetizza in “La memoria perduta di Milano” (Ed. Skira) curato da Stella Casiraghi ”Milano è stata in grado di sviluppare realmente solo la dimensione municipale, che si è espressa nella costruzione di una identità civica particolarmente forte e condivisa da tutti gli strati della popolazione”. Quanto siamo lontani non solo da Roma “caput mundi” capitale ma anche da Firenze, Bologna, Napoli, senza citare Torino che di questa unificazione è motore propulsore. A vederla così Milano sembra sia l’unica città italiana con “tratti familiari alla grande cultura politica di Carlo Cattaneo” (che lo penso fermamente, nell’economia della costruzione di uno Stato Italiano conta veramente ben poco), e quindi con una vocazione di orgoglioso, responsabile e solidale autonomismo. In definitiva penso che Milano si è sempre tenuta, volutamente (e gli accadimenti di questi anni lo dimostrano) un po’ in disparte dall’unificazione d’Italia volendosi rendere snob (come ad un attento osservatore può risultare) e altra rispetto all’intero territorio che la ospita. http://www.italiaunita150.it/
Pur se accanito sostenitore dell’Unità d’Italia, bisogna essere onesti e ammettere che esiste fin dai primi giorni se non addirittura da prima dell’unificazione una storica polarità tra Milano e Roma; una diatriba che non è né di Bossi né dei “lumbard secessionisti”. E’ se vogliamo una disputa atavica che trova alimento negli studi di alcuni storici e si rifà ad un certo tipo di indipendenza di Milano dal resto dell’Italia già prima dell’unificazione. Tra il Quattrocento e la metà dell’Ottocento, Milano vive la sua realtà urbana e civile ai margini di due grandi imperi: quello spagnolo prima, quell’austriaco, poi e da questa “discendenza” marginale e insignificante per un Paese che si va a costruire il peso della città lombarda nei primi decenni dello Stato unitario è scarso, scarsissimo rispetto ad altre realtà municipali. Tant’è che partiti, movimenti, società civile generati nel contesto ambrosiano hanno sistematicamente acquisito un carattere estraneo e distante rispetto al Centro. Galli della Loggia così sintetizza in “La memoria perduta di Milano” (Ed. Skira) curato da Stella Casiraghi ”Milano è stata in grado di sviluppare realmente solo la dimensione municipale, che si è espressa nella costruzione di una identità civica particolarmente forte e condivisa da tutti gli strati della popolazione”. Quanto siamo lontani non solo da Roma “caput mundi” capitale ma anche da Firenze, Bologna, Napoli, senza citare Torino che di questa unificazione è motore propulsore. A vederla così Milano sembra sia l’unica città italiana con “tratti familiari alla grande cultura politica di Carlo Cattaneo” (che lo penso fermamente, nell’economia della costruzione di uno Stato Italiano conta veramente ben poco), e quindi con una vocazione di orgoglioso, responsabile e solidale autonomismo. In definitiva penso che Milano si è sempre tenuta, volutamente (e gli accadimenti di questi anni lo dimostrano) un po’ in disparte dall’unificazione d’Italia volendosi rendere snob (come ad un attento osservatore può risultare) e altra rispetto all’intero territorio che la ospita. http://www.italiaunita150.it/
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