La dolce ballata del muschio e del Natale.

Da Mariellas


Attraversano il bosco in fila indiana. Quattro berretti di diverso colore. Avanti al gruppo due spalle massicce e tanta sicurezza.

Berretto Rosso avanza decisa, conosce bene la strada, fatta e rifatta molteplici volte negli anni passati. Fa freddo e si avvolge la sciarpa del medesimo colore, almeno tre volte attorno al collo. Ha guanti bianchi e rossi fatti di lana pesante che riscaldano bene le sue mani fredde.Ogni due minuti si gira per controllare il resto della truppa, ha il passo veloce e sempre timore di andare troppo avanti.Berretto Blu insegue a fatica. E' esile, incerta nel passo. Avvolta in uno sciarpone dello stesso colore guarda fisso a terra per paura di incontrare ostacoli. Non ama quelle spedizioni e sarebbe rimasta volentieri a casa, al caldo. Berretto Verde canticchia ad ogni passo. Ha lo sguardo irridente e burlesco. Si perde osservando tutto quello che lo circonda e la sua risata e le sue battute sono contagiose. L'oggetto delle sue burle è spesso l'ultima della fila.Berretto Azzurro, dietro tutti, è imbronciata. Sopporta gli scherzi continui di berretto verde e oltretutto ha un freddo porco. Guarda il resto del gruppo che la precede, vorrebbe fermarsi e aspettarli lì. Certo e poi? Potrebbe perdersi e allora preferisce continuare. Non molla mai.Spalle Massicce si ferma, ha individuato il posto giusto, il verde brillante e la consistenza giusta.Berretto Rosso adagia la cassettina di legno portata con sè accanto all'albero che delimita il punto.Tutti e quattro si guardano e piano, seguendo le indicazioni di spalle massicce, colgono bei pezzi di muschio profumato. Lo osservano e cercano di tirare zolle quadrate e più regolari possibile. Sono attentissimi perché già pensano a come utilizzarlo e dove posarlo al rientro.Poi la discesa è facile. Arrivano a casa con un trambusto infinito. Le voci si accavallano mentre cercano di spiegare  a Dolcezza Profumata quello che hanno trovato e cercando ognuno di loro di appropriarsi il merito di avere colto i pezzi migliori. Dolcezza li osserva sorridendo. Toglie loro tutti i berretti. E accarezza le teste di diversi colori, una ad una. Poi li porta lì dove sta nascendo il presepe di quell'anno.Delicatamente posano le zolle ognuna al posto giusto. Un profumo intenso di bosco si spande per tutta la casa. Il cielo è già posato, ad ogni stella corrisponde una lucina. La carta roccia ha formato colline e montagne. Il muschio viene a completare il paesaggio. Poi i pastori del nonno verranno presi dalla loro bella scatola e inseriti ognuno al suo posto, come ogni anno.  Cappello Rosso dai riccioli indomabili pretende il suo laghetto, colpa di tutti i libri che legge. Ma Jo March andava a pattinare sul lago ghiacciato ogni Natale, perché non ci può essere anche nel suo presepe? Difficile farle capire che un lago in Africa è come un miraggio, con ochette e papere poi, assolutamente impossibile. Ma lei non cede e si farà il laghetto con lo specchio che dolcezza usa per truccarsi. Cappello Blu invece, vuole la neve. E senza aspettare alcuna replica corre in cucina e  prende una manciata di farina dalla dispensa. Ne vede così poca che almeno ci sia nel suo presepe.Cappello Verde poi, vuole indiani e cowboy. E pure il ranch. Ottiene che due indianini si affaccino sulla collina quasi a vegliare la famiglia nella capanna.Cappello Azzurro vuole un mare di angeli. Di tutti i colori, con abiti leggeri e mani giunte. Li piazza ovunque dicendo che nella vita non se ne ha mai abbastanza.E' tutto pronto mentre giunge la sera.Si provano le luci e magia... una pioggia di colori ad intermittenza, illumina la stanza e la scena. I quattro berretti di diverso colore rimangono in piedi a lungo, a bocca aperta. Ogni anno è lo stesso, le lucine si riflettono risplendendo nei loro occhi. Le guance arrossate, il sorriso che aleggia sulle labbra di ognuno di loro. Cantano sussurrando parole antiche.Spalle Massicce e Dolcezza Profumata, li osservano dalla retrovia.Quanta fatica quei bambini e quanta gioia. Vorrebbero che istanti come quelli potessero durare per sempre.E sarà così  fino a quando quei Natali prenderanno vita nei racconti di Berretto Rosso. Che sa bene quanto la scrittura sia potenza e memoria.Buon Natale a tutti voi amici miei.