Sebastian Giovinco, classe 1987, sarà certamente uno dei più spinosi e succulenti casi di calciomercato della prossima estate.
Il giocatore, nella passata stagione, è stato determinante a Parma. Ha saputo sfoderare colpi importanti e determinanti – palla al piede, su calcio piazzato e dagli undici metri. Tutto questo gli è valso la chiamata del Commissario Tecnico della Nazionale, Cesare Prandelli: l’allenatore di Orzinuovi ha deciso di includerlo tra i membri della spedizione italiana ad Euro 2012, in Polonia ed Ucraina.
Giovinco, ribattezzato “ la Formica Atomica” per la combinazione di bassa statura e superpoteri calcistici, nonostante la chiamata in Azzurro, resta però un giocatore diviso. Non eticamente, fisicamente o sentimentalmente, ma “cartellinamente”. Due squadre si dividono infatti equamente la titolarità delle sue prestazioni, cioè, del suo cartellino: la Juventus, nella quale è “cresciuto”, ed il Parma, nel quale è diventato grande.
Si può dire che sia maturato in Emilia perché lì ha raggiunto l’età, e le statistiche, di un giocatore maturo: durante il campionato appena concluso ha compiuto 25 anni, ha segnato 15 gol ed ha fornito ai compagni circa 10 assist, nelle 36 partite disputate. Numeri buonissimi, ma non fenomenali.
Per quanto determinante, la Formica Atomica quindi non è ancora diventata una Super Piattola Spaziale, una Vespa Nucleare o Turbo Bagarone Marziano. È “solo” una Formica Atomica.
E non è più un “giovane”. 25 anni non sono tanti, ma nemmeno pochi. Tra i giocatori più giovani di lui ci sono atleti che hanno molta più esperienza o numeri migliori alle voci “gol”, “assist” e trofei vinti. Per fare qualche nome, possiamo citare Walcott (Arsenal, 1989), Balotelli (Man. City, 1990), Özil (Real Madrid, 1988), Jovetic (Fiorentina, 1989), Müller (Bayern Monaco, 1989), Mata (Chelsea, 1988) e Destro (Siena anche se ancora per poco, classe 1991, quest’anno 12 gol in 30 presenze, e senza battere calci piazzati). Potremmo farne molti, molti altri, soprattutto stranieri.
Il caso Giovinco è dunque succulento per la stampa sportiva. Chi possiede il suo cartellino, ben due società, non vuole rischiare di svendere un potenziale fuoriclasse. Ma allo stesso tempo non vuole investire troppo, poiché il giocatore ha i sintomi ma non le stigmate del fuoriclasse assoluto, del Turbo Bagarone Marziano.
In più, in tutto questo guazzabuglio di insetti, radiazioni, statistiche e cartellini, ci si mette il procuratore del giocatore, che non manca ogni giorno di ricordare come il suo assistito sia un ragazzo sicuramente destinato a grandi traguardi, e dunque ad una grande squadra. Grande squadra che, tuttavia, dovrà fornire adeguate “garanzie tecniche” per accaparrarselo. In altre parole, o gioca titolare, e come terminale offensivo, o niente.
Dunque, dove andrà a giocare la prossima stagione non si sa. Le grandi squadre tentennano: per il costo del cartellino, per la complessa situazione, e perché giocare a Parma o in una big son due cose diverse. Il giocatore sicuramente smania di dimostrare ciò che sa fare, a tutti i suoi estimatori, e ai detrattori. Il Parma vorrà guadagnarci molto, oppure se lo terrà volentieri.
Se Giovinco non farà ampio uso dei suoi superpoteri ad Euro 2012, ecco quale pensiamo sarà la scelta finale: restare a stagionare ancora un anno dalle parti di Parma, dimostrando a tutti che al Tardini gioca un grande, una Formica Atomica, da grande squadra.