“La Donna che non c’era” è sicuramente uno dei pezzi chiave del disco. Ci sono pochi eventi in grado di cambiare radicalmente la visione della vita di ognuno di noi, e la nascita di un figlio è probabilmente tra le più importanti.
Ma la verità è semplicemente che non esistono ancora parole adatte a descrivere eventi di questo tipo e di fronte a pezzi come questo, così intimi e personali, neanche descrizioni adatte a farne comprendere il senso.
Puoi solo ascoltare e tentare di capire.
“Start“ è il primo lavoro discografico dei Lunapente, duo romano formatosi nel 2009 dall’incontro artistico di Maurizio De Vincentiis, testi e voce, ed Alessandro Federici, chitarre e synth, entrambi provenienti da esperienze musicali e professionali diverse e distanti tra loro.
Start è il risultato di uno scontro, lo scontro di questi due universi, l’evento ultimo che ha portato in tre anni di lavoro a ciò che ci viene oggi proposto sotto l’ala protettrice della Interbeat Records.
Start è un universo dove è molto, molto forte la gravità, dove chitarre massive e distorte piegano lo spazio-tempo nel tentativo di abbattere proprio quel muro che ci separa dall’altrove sonoro mai svelato, quel luogo nel quale melodie binarie e rarefatte, rosse e magenta, ci avvolgono e ci bagnano come radiazioni di fondo e dove chiunque si troverà presto immerso e perso una volta esposto.
Lo stampo decisamente rock, a tratti oscuro e potente, svela in realtà un’anima romantica e familiare, che affonda le proprie origini nella cultura musicale comunque intimamente italiana. Un disco coraggioso, dicevamo…Start è dedicato al viaggio ed ai viaggiatori.
Anche il design e l’artwork riflettono queste suggestioni; vi sono elementi che riferiscono continuamente l’essenza di chi si appresta a compiere un tragitto più o meno lungo, tracce di chi è appena tornato o di chi è perennemente in transito incurante della meta da raggiungere perché tanto è uguale.
Start è il tentativo di cogliere l’aspetto che contraddistingue ognuno di questi nove viaggi, tante sono le tracce che vengono proposte; e cioè che la cosa più importante di ogni viaggio non è il luogo d’origine, ne tanto meno quello di destinazione, e neanche il mezzo che scegli per muoverti.
La cosa più importante di ogni viaggio è il viaggio stesso, e tutto quello che sta in mezzo. La gravità, dicevamo…
Inizialmente il titolo originale era Diari da Altroverso, dalla traccia n° 9 che rappresenta pienamente il centro gravitazionale attorno al quale ruota artisticamente tutto il disco. E diventa Start nel momento in cui, per un infinito istante nello spazio e nel tempo, emerge la scoperta cartesiana del ritorno, della casa, del luogo dal quale ogni volta partire ed al quale ogni volta fare ritorn
Start è una teoria sul vuoto e sui mille modi per riempirlo.
Start è una teoria sul silenzio e sui mille modi per infrangerlo.