"La donna dal taccuino rosso" di Antoine Laurain

Creato il 20 settembre 2015 da Eliza @BiblioEliza
Buona domenica amici lettori!Inizio la domenica con una recensione. Il libro di cui vi parlerò è La donna dal taccuino rosso di Antoine Lauraine. Vi aspetto questa sera per le Prossime Uscite in libreria!

Titolo: La donna dal taccuino rosso
Autore: Antoine Laurain
Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Pagine: 164
Ebook: € 9,99
Cartaceo: € 17,00
Data di pubblicazione:  3 febbraio 2015
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TRAMA
Una molletta per capelli, una boccetta di profumo Habanita, qualche vecchia fotografia, una bottiglia di Evian da mezzo litro, un fermaglio con un fiore di stoffa azzurro, una penna a sfera Montblanc nera, un paio di dadi rossi, tre sassolini sicuramente raccolti in luoghi significativi, un romanzo di Patrick Modiano con dedica, un portachiavi dorato con incisi alcuni geroglifici, un accendino, una ricetta delle animelle di vitello strappata da una rivista femminile, un burrocacao, una bustina di Efferalgan, un taccuino rosso con annotata una lunga lista di "Ho paura..." e una di "Mi piace..." Ecco cosa può esserci nella borsa di una donna, ed ecco cosa c'è in quella color malva che, un mattino, il libraio Laurent trova abbandonata su un marciapiede nelle strade di Parigi. La proprietaria, aggredita e rapinata da un ladro la notte precedente, si è rifugiata in un albergo poco distante. Prende una camera e si addormenta, convinta di non aver bisogno di cure. Il giorno successivo, però, il concierge la trova in coma e chiama subito i soccorsi. Contemporaneamente, Laurent comincia a sfogliare il taccuino della donna misteriosa. Rimane affascinato dai suoi pensieri, si perde fra annotazioni, sogni e ricordi. Gli sembra una pazzia, ma decide di cercarla. Da dove cominciare, però? L'unico indizio a sua disposizione è la dedica di Modiano, un vago "A Laure, in ricordo del nostro incontro sotto la pioggia" scarabocchiato sul frontespizio.


Vi sono mai capitati quei libri che vi rimettono in pace con il mondo? Libri che hanno una storia piacevole, rilassante, che vi strappa un sorriso senza però essere troppo "invasiva? Libri che non vi cambieranno la vita ma che che ogni volta che li vedrete in libreria vi riporteranno alla mente il solo piacere di averli letti? Ecco, La donna dal taccuino rosso non mi ha cambiato la vita ma è stata una lettura bella e coinvolgente.
La storia di Laure e Laurent è delicata e romantica, non sdolcinata ma dal cuore grande, una storia di anime buone e anche un po' irreali. Laurent andando al lavoro si imbatte in una borsetta color malva abbandonata lungo la strada con tutto il suo contenuto, caramelle, un libro, una bottiglietta d'acqua, una penna e un taccuino rosso con su scritto pensieri, "mi piace", "Non mi piace". Laurent, attratto da un'indecifrabile sete di conoscenza, si mette alla ricerca della sua proprietaria, di cui sa solo il nome, Laure. Aprire la borsa di una sconosciuta è come leggere una lettera non indirizzata a te. Questa frase si ricorda il nostro buon Laurent quando sparge sul suo tavolino pieghevole gli effetti personali di Laure e in effetti quello fa, entra nella vita di una sconosciuta che però sembra fin da subito la sua anima gemella. E' subito evidente che il destino, il fato, un triangolazione astronomica, fate voi, ha messo questi due esseri sulla stessa strada, per altro in un momento della loro vita apatico. Laurent è divorziato e con una figlia adolescente dal caratterino forte e volitivo, Laure ancora non sembra essersi ripresa dalla morte del marito. Non è tanto una storia sulle seconde possibilità;  più che altro una storia sulla ricerca e la determinazione, sui buoni sentimenti. Come Laurent il lettore entra in punta di piedi nelle vite di quest'uomo e questa donna e come lui ci si sente quasi un po' in imbarazzo ad entrare in casa Laure, a conoscere il suo gatto, a sbirciare i suoi quadri. Ma è anche bello conoscere questa donna dal lavoro particolare, dagli occhi grigi e dai pensieri semplici e disarmanti...
Mi piace l'odore della menta e del basilico.Mi piace dormire in treno.Mi piace la pittura che rappresenta paesaggi senza figure umane.Mi piace l'odore d'incenso nelle chiese.Mi piace il velluto, e la felpa di velluto. Mi piace pranzare in giardino.
Ciò che colpisce è la scrittura di Laurain, semplice e pulita ma senza la punteggiatura dei discorsi diretti, che quindi risultano un tutt'uno con il resto. E' una scrittura molto particolare, ma che non risulta difficile o strana, è tutto molto naturale.
Voto
Alla prossimaEliza

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