LA SCHEDA
Titolo: La donna dei fiori di carta
Autore: Donato Carrisi
Editore: Longanesi
Anno: 2012
Pagine: 170
Prezzo: 11,60€
Sito internet dell’autore: VAI
Chi sono io ? Chi è Guzzman ? E chi è l’uomo che fumava sul Titanic ?
Il terzo romanzo di Donato Carrisi, che sempre più dimostra di essere un ottimo romanziere oltre che buon sceneggiatore, è una storia di storie. Un racconto di racconti. Certamente motore trainante dell’opera è la curiosità, instillata nel lettore da subito con tre domande che, in qualche modo, catturano l’attenzione e pretendono una risposta: Chi sono io ? Chi è Guzzman ? E chi è l’uomo che fumava sul Titanic ?
La prima pagina del romanzo ci porta alla notte tra il 14 ed il 15 aprile del 1912, al tempo in cui il TItanic si inabissava nelle profondità dell’oceano pacifico.
Un fatto conosciuto da tutti. Di contro non tutti sanno che (per quanto si dica) durante l’affondare dell’enorme transatlantico, qualcuno sul ponte fumava senza preoccuparsi di quanto stesse accadendo. In molti giurarono che si trattasse del signor Otto Feüerstein, un commerciante di tessuti. Peccato che, in vero, il signor Feüerstein fosse morto due giorni prima che il Titanic salpasse. Allora chi era l’uomo che fumava sul Titanic ?
Carrisi pianta in noi il primo seme della curiosità. Lo fa sfruttando una sola pagina, 15 righe. Poi si sposta in avanti lungo la linea temporale, ci porta nel gelo del Monte Fumo durante la prima guerra mondiale lasciandoci incontrare Jacob Roumann, un medico dell’esercito austriaco. Da qui prende il via, concretamente, La Donna dei Fiori di Carta, che fondamentalmente è l’incontro di due uomini, di una storia (di storie), dell’amore e della potenza e del fascino del raccontare.
Per quest’ultimo aspetto, di tanto in tanto, il romanzo ricorda Big Fish, opera letteraria di Daniel Wallace da cui Tim Burton trasse uno splendido film nel 2003.
Non per i contenuti o lo stile, i romanzi non si richiamano vicendevolmente e non aleggia nel testo alcun senso di “copiatura”, semplicemente per il protagonismo affidato al Raccontare, al potere ammaliante, seduttivo e coercitivo dell’atto di esporre a voce (o per iscritto) una storia, magari “colorandola” di particolari fasulli che contribuiscano a rendere il racconto più avvincente, interessante ed istruttivo.
Il romanzo è breve, impiegherete pochi giorni per finirlo sia perché il numero di pagine non è particolarmente elevato (170 circa) sia perché i contenuti risultano stimolanti e ben scritti, cosa che rende fluida la lettura.
Dopo Il Suggeritore (vincitore del Premio Bancarella 2009) e Il Tribunale delle Anime, Carrisi scrive ancora un Mistery (non lo reputiamo propriamente un thriller) di ottima fattura che meriterebbe tra i 3 ed i 4 segnalibri e che, non usando mezze misure, preferiamo sicuramente arrotondare per eccesso e non per difetto.
Sinossi:
Il monte Fumo è una cattedrale di ghiaccio, teatro di una battaglia decisiva. Ma l’eco dei combattimenti non varca l’entrata della caverna in cui avviene un confronto fra due uomini. Uno è un prigioniero che all’alba sarà fucilato, a meno che non riveli nome e grado. L’altro è un medico che ha solo una notte per convincerlo a parlare, ma che ancora non sa che ciò che sta per sentire è molto più di quanto ha chiesto e cambierà per sempre anche la sua esistenza. Perché le vite di questi due uomini che dovrebbero essere nemici, in realtà, sono legate. Sono appese a un filo sottile come il fumo che si leva dalle loro sigarette e dipendono dalle risposte a tre domande. Chi è il prigioniero? Chi è Guzman? Chi era l’uomo che fumava sul Titanic? Questa è la storia della verità nascosta nell’abisso di una leggenda. Questa è la storia di un eroe insolito e della sua ossessione. Questa storia ha attraversato il tempo e ingannato la morte, perché è destinata al cuore di una donna misteriosa.