La Donna della Domenica: l'unico giallo con arma fallica

Creato il 15 luglio 2012 da Dejavu
Buona domenica a chi passa!
E a proposito di giornate domenicali, la scorsa settimana ho avuto modo di vedere un film di Luigi Comencini tratto molto fedelmente dall'omonimo romanzo giallo della fortunata "associazione criminale" Carlo Fruttero and Franco Lucentini: La donna della domenica (La Femme du Dimanche).

Il libro è del 1972, il film fu invece girato nel 1975 e vanta un cast davvero unico: Marcello Mastroianni (il commissario Santamaria), Jacqueline Bisset (Anna Carla Dosio), Jean-Louis Trintignant (Massimo Campi), Aldo Reggiani (Lello Riviera), Pino Caruso (il commissario De Palma).Ambientata in una torino estiva ma affollatissima (per la paura che i cittadini hanno di partire per le vacanze lasciando incustodite le loro case), la vicenda parla dell'omicidio del lussurioso architetto Garrone, un viveur a scrocco che non disdegna gli eventi pubblici gremiti di belle donne da importunare a suo piacimento.Tornato nel suo appartamento in riva al Po per un misterioso appuntamento serale, Garrone viene ucciso da un ospite ignoto con una scultura di forma fallica.I primi sospetti che fioccano in città colpiscono l'altolocata e affascinante Anna Carla Dosio - moglie di un ricco imprenditore - e il di lei amante Massimo Campi, che in realtà ha in corso una relazione omosessuale con lo scalmanato e gelosissimo Lello Riviera. 

Tutto parte dalla pronuncia della parola "Boston" (o "Bastn") e da una lettera che la Dosio scrive a Campi, nella quale gli fa presente che l'architetto Garrone andrebbe eliminato dalle loro vite. La coppia di camerieri sardi che lei ha appena licenziato trova la brutta della missiva in salotto e per vendicarsi della padrona di casa la inoltra al commissario Santamaria che si mette subito a seguire una pista fasulla. Va avanti così un gioco di pericolosi equivoci che ha come pretesto il passato assai oscuro del parassita architetto e, come scenografia, una splendida e assolata Torino degli anni '70, con il suo centro ricco di architettura, con scorci di Piazza San Carlo e con le sontuose ville aristocratiche poco fuori porta.Luigi Comencini dà una dimostrazione assai divertente di come noir e commedia, volgarità e raffinatezza possano talvolta risultare più vicini di quanto si pensi.La colonna sonora? Neanche a dirlo è di Ennio Morricone.Ve lo consiglio e faccio anche di più: metto direttamente il film intero che qualcuno ha gentilmente caricato in rete. Se la domenica siete liberi, o ve lo guardate o vi guardate alle spalle. Perché il delitto non conosce mai ferie...




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