Miei cari,
è vero, avevo promesso che v’avrei narrato le mie avventure in terra d’Albione ma quando sono venuta a conoscenza di questa fiction non ho potuto resistere nel recensiverla, perché non solo c’è Giampaolo Morelli ma c’è anche la Sara Tommasi nel ruolo di se stessa… ehm, nel ruolo della escort con accento ciociaro… insomma, imperdibile! E poi non ho ancora letto nemmeno se Aldo Grasso l’ha commentata, quindi sono virgin di servo encomio e di codardo oltraggio!
C‘è da dire che questa fiction è il rifacimento di un film di Luigi Comencini del 1975, liberamente ispirato al romanzo omonimo di Fruttero e Lucentini. La storia è ambientata nella Torino anni Settanta e verte sulle indagini relative all’omicidio di un noto architetto e sui risvolti che queste avranno sui vari personaggi.
Il mitico Giampaolo Morelli interpreta il commissario Santamaria, che nella versione di Comencini era romano, mentre qui parla tranquillamente napulegno. Poi ci sono vari attendenti e comparse siciliane di cui non ne ho capito l’utilità. C’è poi la donna della domenica, una delle principali indiziate dell’omicidio, ossia la bella e ricca Anna Carla, interpretata da Andrea Osvart, di cui ovviamente il commissario s’innamora.
C‘è poi la mitica Sara Tommasi, che fa una prostituta con un accento ciociaro demenziale, pari soltanto a certi personaggi di “La Tata”, tipo zia Assunta e Compagnia bella. Della serie, la vita imita l’arte…o viceversa, vabbè insomma, avete capito. Giampaolo Morelli è credibilissimo nel ruolo del poliziotto, è proprio la morte sua, vorrei dire lo stesso di Andrea Osvart ma quella parrucca giallo canarino vanificava ogni apprezzamento. Ma dico io, perché non ti tingi i capelli e amen? Bah. Alla fine della fiction, il bello è che non si capisce benissimo chi è l’omicida, comunque ovviamente non è il personaggio della Osvart, che chiaramente si mette con Morelli. Tra l’altro Morelli riesce ad essere figo anche con un baffone alla Savarese, il che non è poco.
La cosa più bella è che l’omicidio dell’architetto viene compiuto da un fallo di pietra. Trashissimo.