Sbarca in Italia la droga sintetica che trasforma gli uomini in cannibali. Una ragazza ucraina gravemente ferita dal fidanzato. E potrebbe essere l’inizio della fine…
Immaginate di trovarvi dinnanzi ad una telecamera di sorveglianza, di quelle a circuito chiuso che si trovano nei luoghi pubblici molto frequentati. Ad un tratto, notate uno strano individuo un po’ disorientato che barcolla e si strappa di dosso i vestiti. Un maniaco? Beh la stagione è quella.
Ma cosa pensereste se costui vi aggredisse fisicamente, non per derubarvi ma per mangiare le Vostre carni? Non è l’ennesimo episodio di un videogame e non è colpa della Umbrella Corporation e purtroppo non è uno scherzo. Dopo le notizie giunte dagli Usa, in cui nei mesi scorsi si sono registrati casi di cannibalismo successivi all’uso di questa droga sintetica denominata “Settimo cielo”(Cloud nine in inglese, la nuvola di nono livello, il cumulonembo morbido e di aspetto morbido)o talvolta “Ivory Tower”, anche l’Italia registra un caso di cannibalismo che dovrebbe mettere in allarme le autorità.
A Genova infatti, un ragazzo russo avrebbe aggredito la propria compagna strappandole il labbro a morsi dopo aver fumato delle polveri di colore bianco, le stesse che alcuni protagonisti di episodi di cannibalismo negli USA dicono di aver sniffato prima di perdere totalmente il controllo. E’ infatti da oltreoceano che arrivano le storie più agghiaccianti relative all’utilizzo di questa nuovissima e devastante droga.
Nei mesi scorsi diverse città hanno riportato cronache spaventose, di giovani universitari che hanno divorato i compagni di stanza mangiandone cuore e cervello, bande di cannibali sono stati trovati a pasteggiare contendendosi i brandelli di un cane sbranato all’uopo, un barbone di Baltimora con il 75% del volto divorato da un novello Hannibal Lechter.
La sostanza illecita sarebbe un fertilizzante, facilmente reperibile nell’Unione Europea ma messo al bando dalle organizzazioni nazionali di sanità pubblica. Lo stratagemma utilizzato per spacciare questo potentissimo narcotico è quello di venderlo come se fossero comuni sali da bagno. Una volta fumati o inalati producono forti allucinazioni, accelerazione del battito, sudorazione.
Spesso la sostanza, a base di metilendioxipirovalerona e lidocaina, viene commercializzata anche con il nome di “torre d’avorio”, poiché indurrebbe uno stato mentale di isolamento.
Secondo gli esperti,che studiano gli effetti prodotti dalla dipendenza di questo letale cocktail di sostanze illecite, le fabbriche del moderno allucinogeno si troverebbero in India, Cina, Pakistan. Ma ovviamente sono solo supposizioni che andrebbero confortate da un più concreto riscontro.
Gli scenari sono piuttosto tetri: immaginiamo cosa potrebbe accadere se la sostanza venisse utilizzata con finalità terroristiche, vaporizzandone un po’ di dosi nei condotti dell’aria o semplicemente diffondendola nel terreno, contaminando le falde acquifere o gli stessi acquedotti: una vera apocalisse da film horror in stile “28 giorni dopo”, roba da far sembrare l’AIDS un raffreddore.
La speranza è che presto si capisca e si comprenda che, come in ogni caso in cui si parla dell’uso di droghe, i danni sono nettamente maggiori dei benefici (nulli) che si ottengono dal consumare simili sostanze. E che questa arma letale cada presto nel dimenticatoio. Prima che possa cadere nelle mani sbagliate.