“In your wildest dreams you could not imagine that such things could happen to you! Just wait and see!” (Willy Wonka, da “La fabbrica di cioccolato”)
Dalla prima edizione sono perciò trascorsi ben 50 anni e, sebbene la storia di Charlie e di Willy Wonka sia senza tempo, sempre nuove versioni vengono create soprattutto per il cinema e per il teatro. Il film più noto è senza dubbio “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato” del 1971, regia di Mel Stuart, con un grande Gene Wilder nei panni di Willy Wonka e l’indimenticabile Peter Ostrum, il fortunato Charlie Bucket.
Nel 2005 è poi uscito “La fabbrica di cioccolato” diretto da Tim Burton con Johnny Depp e Freddie Highmore come protagonisti. Nonostante la solita maestria di Tim Burton, gli effetti speciali, gli Oompa – Loompas e le scenografie spettacolari gli appassionati di questa storia continuano a mantenere un legame più stretto con la pellicola del ’71, sognando di poter trovare un giorno quel magico biglietto d’oro dentro una tavoletta di cioccolato.
Per celebrare i 50 anni a Londra, il 15 settembre 2014, è stato organizzato uno spettacolo con ospiti i bambini di alcune scuole della città che hanno potuto rivivere la storia di Charlie in modi differenti: tramite opere culinarie ispirate al libro, osservando disegnare Quentin Blake, storico illustratore dei libri di Dahl e ascoltando le parole di Michael Rosen, biografo dello scrittore inglese. Il tutto per annunciare il musical “Charlie and the Chocolate Factory”, al Theatre Royal Drury Lane di Londra, rinnovato in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni.
Inoltre gli inglesi e gli americani hanno avuto il privilegio di poter leggere un capitolo inedito di “Charlie and the Chocolate Factory” pubblicato su “Vanity Fair” di ottobre.
Negli anni si sono susseguite numerose copertine del libro, tante, internazionali, presentano le illustrazioni di Quentin Blake, altre ripropongono scene dei due film più noti, ma l’ultima, realizzata appositamente per il 50° anniversario, ha creato diverse polemiche.
In un primo momento si è pensato che si trattasse di una delle due viziate protagoniste del romanzo, Veruca Salt o Violet Beauregarde, altri l’hanno vista come la Lolita di Nabokov ma pare che l’intento dell’editore sia stato quello di ricordare come Roald Dahl nelle sue opere sia stato in grado di mostrare gli aspetti positivi della vita così come quelli negativi.
Fatto sta che questa versione non è stata ben accolta e i lettori avrebbero proposto di boicottarne l’uscita, prevista per i primi di settembre. Ormai siamo ad ottobre ma pare che nessuna iniziativa di questo tipo sia stata attuata.
In ogni caso gli amanti di Dahl potranno trovare versioni originali con copertine più consone e non resta che attendere che vengano tradotti in italiano tutti quei libri che al momento risultano pubblicati solamente nel Regno Unito.
Written by Rebecca Mais