La fantastica, strana arte di Kris Kuksi

Da Sambruno
Classe 1973, nato nel Missouri, Kris Kuksi ha trascorso un'infanzia piuttosto isolata - insieme ai fratelli, un patrigno alcolizzato e una madre quasi sempre assente.
Ha studiato con due allievi di Ernst Fuchs, uno dei fondatori della Scuola di Realismo Fantastico di Vienna. Per notizie su Ernst Fuchs vi rimando a questo articolo di Alessandro Manzetti, su Mezzotints.
Le sue esperienza di vita e di formazione lo portano a rappresentare la realtà in modo surreale, cupo e strano: le sue sculture sono caratterizzate dalla presenza di elementi acuminati, tecnologici e mitologici mescolati insieme, a suggerire un'idea di guerra perenne, di isolamento. Kuksi sovverte le grandi opere del passato, reinterpretandole secondo le influenze sviluppate studiando l'arte del già citato Ernst Fuchs, di H.R. Giger e di Hieronymus Bosch – che considera suoi maestri.
Dietro il suo lavoro c'è molta progettazione, ma non manca l'improvvisazione.
Non mi intendo di Arte, ma le sculture di Kris Kuksi mi hanno rapita. Le trovo inquietanti, un tantino ansiogene, e questo è il motivo per cui le ritengo fantastiche, oltre che per l'aspetto "pericoloso" – con tutte quelle punte, quelle guglie, quei marchingegni – e per la loro stranezza.
La prima che mi è subito saltata all'occhio, mentre studiavo i risultati ottenuti digitando "weird artists" in Google Images, è stata questa:

Ha risvegliato il lato fantasy, quello più classico, della scribacchina che è in me. Ma quella che mi ha folgorata, scorrendo la gallery di questo articolo, è stata questa:

Mi hanno stregata tanto il viso enorme racchiuso tra le due torri quanto la struttura, una costante che torna in altre sculture. Su Sitosophia, Alessia Hilary Valastro ha definito opere come The Recreation "distopiche isole-mondo" in cui gli esseri umani sono rinchiusi, lasciati a combattersi tra loro e contro gli dei: è una definizione perfetta, la adoro.

The Recreation

Guardo queste sculture e penso che rappresentano esattamente il tipo di mondo claustrofobico, affollato e letale in cui mi piacerebbe gettare i miei personaggi. Non so se Kris Kuksi abbia mai esposto in Italia, ma accenderò un cero perché ci arrivi o torni al più presto: una sua mostra non me la lascerei scappare per niente al mondo.
Nel frattempo, su Amazon ho trovato un suo art book: Divination and Delusion. Costa un botto, ma ci sto facendo un pensierino.

Approfondimenti:
il sito di Kris Kuksi intervista trovata su Gotico-Visionaria: Orizzonti oscuri. L'arte di Kris Kuksi, di Jason V. Brock (traduzione di Sabrina A. Abeni)

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