Pensavo alla pacificazione che sentivo proclamata ad ogni programma tv dai vari esponenti del PDL e un po’ meno del PD. Poi vediamo che l’abazia ancora non dà frutti (la prossima volta le chiavi le buttiamo nel pozzo del chiostro!!).
Se dobbiamo pagare 70-80 miliardi di interessi per il debito necessita una rivoluzione culturale e sociale.L’ Imu è soltanto tattica dilatoria perché non si sa che pesci pigliare e perché da una parte ci sono troppi galletti e dall’altra c’è un grosso pavone.
La crisi ha bisogno che la gente aspiri a fare comunione, cooperazione perché da soli si ingigantiscono i problemi e perché la burocrazia che finanzia i progetti per legittimare le tante persone che vi lavorano richiede carta e sopratutto passaggi a ripetizione.
L’idea innovativa pertanto si annacqua nelle pletore delle modalità di rendicontazione, preventivi, check list che spesso sono solo parole, parole, in quanto poi la valutazione è fatta da persone che sono o incazzate o spesso troppo passive (mmm..).
Cominciamo dalle scuole medie a far lavorare insieme i ragazzi, favoriamo i progetti di filiera, facciamo collaborare i professionisti di diverse specializzazione con modelli di impresa che non richiedano troppe onerosità.
Microcredito, finanza etica, assistenza alla persona, agricoltura sociale per bambini, anziani e persone depresse,
condomini che si automantengono gli stabili che vanno aiutati rispetto a quelli che si fanno i dispetti, manutenzione dei giardini fatta da volontari e disoccupati con piccoli rimborsi. Insomma facilitare il pensiero di aiutarsi con riconoscimento pubblico di socialità e bene collettivo.
Formiche come risposta ad altri animaletti canterini e parassiti.