La favola dei maiali arrosto

Creato il 21 marzo 2012 da Brasilitalia

Dopo un incendio nel bosco dove vivevano dei maiali, gli uomini, abituati a mangiare carne cruda, sperimentarono e trovarono delizioso questo arrosto di maiale insperato. Da allora, ogni volta che si voleva mangiare carne di maiale arrosto, bruciavano una foresta!

Ci furono problemi che vennero risolti con dei miglioramenti, creando così un grande SISTEMA. Ma le cose non andavano molto bene: a volte gli animali erano troppo bruciati, altre volte crudi. Questo processo preoccupava tutti, perché se il SISTEMA sbagliava, le perdite erano grandi – milioni di persone si alimentavano di maiale arrosto e milioni di persone avevano il compito di arrostirli. Quindi il SISTEMA non poteva sbagliare. Ma più la scala di questo processo cresceva, più sembrava fallire, e maggiore erano le perdite. Date le numerose carenze, aumentavano i reclami. Era clamore generale la necessità di una riforma profonda del SISTEMA.

Quindi iniziarono a realizzare dei congressi annuali per trovare una soluzione. Ma non riuscivano a trovare il modo di migliorare il SISTEMA. Le cause del fallimento del SISTEMA, dicevano gli esperti, erano da attribuire all’indisciplina dei maiali, che non restavano dove dovevano, o alla natura del fuoco, così difficile da controllare, o ancora gli alberi, troppo verdi, o all’umidità della terra, o al Servizio di Informazione Meteorologica, che non riusciva a dare le giuste informazioni sulla quantità di pioggia in quel determinato luogo e momento...

Come si può vedere le cause erano difficili da determinare. Infatti, il SISTEMA per arrostire i maiali era complesso. Allora si progettò una struttura di grandi dimensioni, con macchinari diversi e individui - incendiari - dedicati esclusivamente per accendere il fuoco. E anch’essi vennero diversificati, così c’erano incendiari della Zona Nord, della Zona Ovest, ecc. Incendiari diurni e notturni, alcuni specializzati per il mattino e altri per il tramonto. Incendiari d’estate e quelli d’inverno, ecc. E c'erano anche gli esperti dei venti- gli anemotecnici!

C'era un Direttore Generale dell’Arrosto e Cottura Arrosto (DGACA), un Direttore di Tecnica Lignea (DTL, con il suo Consiglio Generale del Assessori - CGA), un Direttore Generale Forestale (DGF), una Commissione Nazionale per la Formazione Professionale in Porcologia (CNFPP), un Istituto Superiore di Cultura e Tecniche Alimentari (ISCTA) e il Bureau Orientatore della Riforma Ligneo-Operativa (BORL).

Era in piena attività la formazione di boschi e foreste, secondo le ultime tecniche di impianto, in regioni di bassa umidità e con venti dove non soffiavano più di tre ore. Milioni di persone erano impiegate nella preparazione dei boschi, che in seguito sarebbero stati bruciati. Esperti stranieri studiavano l'importazione dei migliori alberi e semi, il fuoco più potente, ecc. C’erano ottime installazioni per mantenere i maiali davanti al fuoco, e meccanismi per farli uscire solo al momento opportuno.

Si formavano professori specializzati nella costruzione di questi impianti. Ricercatori che lavoravano per le università che preparavano i professori specializzati nella costruzione di questi impianti; fondazioni appoggiavano economicamente i ricercatori che lavoravano per le università che preparavano i professori specializzati nella costruzione di impianti, ecc.

Le soluzioni che il Congresso suggeriva erano, per esempio, applicare il fuoco in una forma triangolare, dopo che il vento abbia raggiunto una certa velocità, rilasciare i suini 15 minuti prima che la temperatura media della foresta raggiungesse 47 gradi, posizionare ventilatori giganti nella direzione opposta vento, in modo da indirizzare il fuoco, ecc. Pochi esperti erano d'accordo fra loro, ciascuno basava le proprie idee su dati e ricerche specifiche.

Un giorno, una incendiario della classe AB / SEGM-EP (Accenditore di Boschi specializzato in Sudest di Giorno, con un diploma in Estate Piovosa), chiamato Giovanni Buonsenso, pensò e disse che il problema era molto facile da risolvere – bastava uccidere il maiale scelto, pulire e tagliare l'animale correttamente, collocandolo sopra una montatura metallica, sopra delle braci, fino a quando l'effetto del calore – e non delle fiamme – arrostisse la carne.

Informati sulle idee del dipendente, il DGACA lo convocò nel suo ufficio e, dopo di ascoltarlo pazientemente, disse: “Tutto quello che hai detto va bene, ma, in pratica non funziona. Cosa dovremmo fare, per esempio, con gli anemotecnici, se dovessimo applicare la tua teoria? Dove saranno impiegati tutti gli accenditori con la loro conoscenza e con diverse specialità?”

“Non so”, disse Giovanni.

“E gli esperti di semi? E tutti gli alberi importati? E i progettisti di impianti per i suini, con le loro nuove macchine depurative d’aria automatiche?”

“Non lo so”, disse ancora Giovanni.

“E gli anemotecnici che spesero anni per specializzarsi all'estero, e la cui educazione costò così tanto al paese? Li mando a pulire i maiali? E gli oratori e gli studiosi che hanno lavorato, anno dopo anno in Programma di Miglioramento e Riforma? Cosa faccio con loro, se la tua soluzione risolve tutto? He?”

“Non lo so”, ripete Giovanni, imbarazzato.

“Ti rendi conto ora che la tua idea non viene incontro a quello che realmente abbiamo bisogno? Non riesci a vedere che, se tutto fosse così semplice, i nostri esperti avrebbero trovato la soluzione molto tempo fa? Sicuramente capirai che non posso convocare gli anemotecnici e dire loro che tutto si riduce ad usare un po’ di brace ... senza fuoco! Cosa aspetti che faccia con i chilometri e chilometri di foreste che abbiamo preparato, i cui alberi sono talmente specializzati che non hanno frutti o foglie per l'ombra? Dai, dimmi”

“Non lo so, signore”

“Dimmi, per quanto riguarda i nostri tre ingegneri in Suino Piro-Tecnica, non pensi che siano le personalità dal più straordinario valore scientifico?”

“Sì, sembra così”.

“E allora? Il semplice fatto che abbiamo ingegneri tanto preziosi in Suino Piro-Tecnica indica che il nostro SISTEMA è molto buono. Cosa dovrei fare con individui così importanti per il paese?”

“Non lo so”.

“Capisci allora? Quello mi devi portare sono soluzioni per alcuni problemi specifici: per esempio: come migliorare le anemotecniche attualmente in uso, come ottenere più rapidamente accenditori dell’Ovest (il nostro più grande bisogno), come costruire strutture per i suini su sette piani. Dobbiamo migliorare il SISTEMA, non cambiarlo radicalmente, capisci? A te manca il buon senso!”

“Ha ragione Direttore... sono sconcertato! – rispose Giovanni.

“Bene, ora che conosci le dimensioni del problema, non andare in giro dicendo che puoi risolvere tutto. Il problema è più serio e complesso di quanto tu pensi. Ora… tra di noi… ti consiglio di non insistere con la tua idea. Questo potrebbe recare seri problemi a te e al tuo lavoro Non per me ... tu mi capisci. Lo dico per il tuo bene, perché io capisco, capisco perfettamente la tua posizione, ma sai benissimo che puoi trovare qualcuno meno comprensivo di me, non è vero?”

Giovanni Buonsenso, poverino, non disse più una "a" su questo argomento. Senza salutare, mezzo stordito, mezzo spaventato, con la sensazione di camminare a testa in giù, sgattaiolò fuori e nessuno da quel giorno lo ha più visto.

(Autore ignoto)


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