Appesi al cappio della storia, gli italiani non hanno possibilità di salvarsi; a meno che non seguano un piccolo salvatore che sa precipitare una lista innumerevole di riforme da lui compiute: non è mai abbastanza, ma è qualcosa. Confrontate con gli altri (le sinistre, i precedenti governi, il passato) e apprezzerete gli sforzi, dice ad ogni pié sospinto.
Qualcuno l'ha fatto. Oscar Giannino al Forum Anatomia del debito pubblico ha presentato un calcolo per giorno del rapporto debito pubblico / PIL e ha notato la differenza dei vari governi Italiani. Prima Repubblica, i governi di transizione, il primo governo Berlusconi, gli anni dal 96 al 2001, il secondo e terzo governo Berlusconi, il governo Prodi e l'ultima (gaudiosa) esperienza berlusconiana, ecco a voi il risultato:
Credo che ogni commento sia superfluo. Il video è notevole.
Si sfata la favola del debito ereditato, si sfata la politica del fare. Poi si potrà discutere dei metodi impiegati, sperando che si possa utilizzare un sistema simile per precisione e puntualità, però siamo di fronte ad un calcolo matematico che smaschera la menzogna della retorica della classe politica. Che si è nascosta dietro ad un fantoccio, scusa pronta di fronte alla propria inefficienza. Che ha cullato un'idea errata, dimostrando un'incapacità ben più grave, quella di non avere alcun mezzo per fare le riforme e tutte quelle manovre necessarie. Italiana fino in fondo, nell'attesa di un altro, nell'accusa agli altri. Quando c'è da fare qualcosa, da dimostrarsi capaci di fare qualcosa, nascondersi dietro gli errori altrui.
Riflettere su questo è necessario per capire chi andiamo a votare quando eleggiamo un nuovo parlamento e quanto quello che dice l'ospite televisivo di turno sia vero o falso. Demistificare la nostra politica è necessario più che mai, perché la crisi di oggi non è dovuta solo alla finanza, ma anche ad una politica che si è dimostrata incapace di governarla, succube dell'economia più che libera da essa.
Demistifichiamo?