La favola dell’Europa forte: l’amara verità è che gli europei senza gli americani sono spacciati (da L’Occidentale)

Creato il 10 maggio 2012 da Wally26

Fonte: L’Occidentale

Buffo. Ironico che proprio nel momento in cui alle vetuste statue di cera che chiamano “politici Europei” servirebbe un pò di appoggio da parte di quello che loro chiamano – con atteggiamento falsamente vicino alle masse – “popolo europeo”, quello che ottengono in cambio è invece soltanto una sonora pernacchia. Che strombazza nelle orecchie di Sarkozy e della culona Merkel nel momento in cui si chiede ai poveri greci di vendersi le madri per pagare il mutuo contratto alla Deutsche Bank. E allora è chiaro che alle elezioni francesi Sarkozy e i suoi sospetti accordi Franco-tedeschi perdano le elezioni in Francia a favore di uno che punterebbe sulla crescita economica, anziché sulla teutonica austerity. Ed ecco che spunta fuori François Hollande con il suo quasi  52% dei voti. E poi c’è chi dice che il “terremoto politico” francese potrebbe perfino spostare l’asse dei rapporti tra Stati Uniti ed Europa. Si pensa che Obama uscirebbe volentieri a cena con Hollande, almeno nella misura in cui non lo avrebbe fatto con Sarkozy. C’è  di chi dice che l’elezione del nuovo President in Francia sia un segno sicuro del fatto che il “popolo europeo” non ci sta a farsi prendere per il naso dalla culona Merkel.

La realtà, aimè, è che noi Europei – lasciati a noi stessi – non abbiamo mai combinato niente di buono. Ci vorrebbe un pò di sana autocritica marxista, se solo fossimo in grado di farla (il fatto è che i radical chic nostrani si sono guardati bene dal prendere ciò che c’era di buono nel comunismo). Abbiamo provato tutte – dico tutte – le opzioni possibili. C’abbiamo provato col fascismo, col comunismo e visto che c’eravamo anche col nazismo. Non fosse stato per gli americani e il loro piano Marshall, noi italiani staremmo ancora bloccati a Corfù con i mortai e il Carcano 91/38 a tentare di respingere le avanzate dei soldati della Wermacht.

Gli americani ci hanno insegnato a fare business e a mettere in piedi uno straccio di governo democratico che fosse uno. Appena se ne sono andati abbiamo cominciato a prenderli in giro e a criticarli, come farebbe un mucchio di stupide scimmie. Ma la verità è che noi europei non siamo in grado di badare a noi stessi neanche per cinquant’anni. Appena se ne sono andati, siccome non c’erano altri tipi di governo e/o dittature fuori di testa da far sperimentare ai proprio malcapitati cittadini, gli Europei hanno pensato bene di agganciare il valore delle loro valute a quello dell’economia più forte del continente, quella tedesca. E adesso si sorprendono che il panzer se li stia trascinando via. Da notare che sul problema dello strapotere tedesco gli  europei ci avevano già sbattuto il muso contro, soltanto che all’epoca di Bismark le cose si tendevano a risolvere da uomini, quindi si andava in guerra e chi vinceva aveva ragione. Oggi che tutto è un pò più “effeminato”, le cose non sono così dirette.

Gli europei sono riusciti nell’impresa di creare una moneta che non serve a niente (fa comodo soltanto ai tedeschi) e che è del tutto fuori controllo. Se in Francia servisse abbassare i tassi d’interesse e in Germania convenisse invece alzarli, questo non si potrebbe fare. D’altra parte noi italiani, se volessimo per caso svalutare un pò la nostra moneta per diventare più competitivi con le esportazioni non potremmo più farlo, dato l’idiosincratica esistenza di una sola banca centrale in stile teutonico (cioè quasi esclusivamente votata a politiche anti-inflazionistiche) e tanti paesi membri dalle più svariate esigenze. La BCE funziona un pò come quel medico che non sapendo che pesci pigliare intanto ti manda a fare un clistere.

Eppure, nelle intenzioni di chi l’aveva concepita, questa moneta non solo avrebbe cambiato il corso della storia ma avrebbe dovuto pure scalzare il dollaro dal suo comodo trono di “global currency” (fu l’allora capo della Commissione Europea Jacques Delors, in tempi non sospetti, a pronunciare la fatidica frase “le petit Euro deviendra grand”). Eppure i narcotrafficanti colombiani stanno facendo ancora affari in dollari e i pirati somali chiedono verdoni per lasciare andare i loro ostaggi, non Euro. D’altro canto qualsiasi businessmen che si rispetti si fa ancora i conti in dollari.

Allora risiamo da capo a dodici: siamo stati senza americani per cinquant’anni e siamo riusciti nell’impresa di impiccarci da soli con questa stupida storia dell’Europa Unita. Il nostro caro Vecchio Continente, sotto la nostra guida, ne ha viste succedere di  tutti colori; ma alla fine a rimetterci è sempre stato il popolo rigorosamente NON europeo. Non crederete mica alla storia del “popolo Europeo”? Non esiste un popolo europeo: l’Euro è una moneta che si maneggia in ventisette e alla fine vince la Germania.

Quella dell’Europa Unita è una bella favola che vi raccontano quando gli servono i soldi da dare ai tedeschi.


Filed under: Economia, Parlamento Europeo, Politica Americana

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